Accertamenti IMU aree fabbricabili divenute tali o che hanno subito modifiche a seguito del cambio di destinazione urbanistica operato con il PUC adottato nel 2016: avanzate alcune importanti richieste all’Ufficio tributi ed alla società privata Kibernetes Srl, affidataria della revisione e dell’adeguamento del valore delle aree fabbricabili ai fini IMU.
Com’è noto, tra fine 2023 ed inizio 2024, ai cittadini angresi sono stati recapitati diversi avvisi di accertamento IMU per aree fabbricabili divenute tali o che hanno subito modifiche a seguito del cambio di destinazione urbanistica operato con il PUC adottato nel 2016. Detti provvedimenti sono stati oggetto dell’incontro voluto ed organizzato dal Sindaco, Cosimo Ferraioli, e dal Presidente del Consiglio comunale, Massimo Sorrentino, al quale hanno partecipato, altresì, la Funzionaria Responsabile del Settore tributi, Maria D’Ammora, la Funzionaria Responsabile del Settore urbanistica, Flavia Atorino, il Consigliere comunale del gruppo Progettiamo Angri, Domenico D’Auria, un rappresentante della società Kibernetes Srl, ed altri Consiglieri di maggioranza.
Progettiamo Angri, per il tramite del Consigliere D’Auria, ha chiesto, in primis, che siano scomputati dal quantum debeatur le somme già versate a titolo di IMU, per gli anni oggetto di rettifica, in base alle pregresse destinazioni urbanistiche ed ai precedenti valori. Infatti sono molti, se non tutti, i provvedimenti che non hanno tenuto conto di quanto già pagato dai cittadini angresi a titolo di IMU per aree agricole divenute edificabili in seguito al PUC 2016. In relazione a ciò, l’Ufficio tributi ha chiarito che sono in corso le dovute rettifiche in autotutela.
Inoltre, si è chiesto agli organi preposti la concreta attuazione delle garanzie procedimentali contemplate dallo Statuto dei diritti del Contribuente (legge n. 212 del 2000) il cui articolo 10, a tutela dell’affidamento e della buona fede di quest’ultimo, dispone la disapplicazione di sanzioni e la mancata richiesta di interessi “qualora il suo comportamento risulti posto in essere a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni od errori dell’amministrazione stessa”. Infatti, il Comune non ha adempiuto agli obblighi posti a suo carico dall’art. 31, comma 20, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, il quale impone, all’atto dell’attribuzione ad un terreno della natura di area fabbricabile, di comunicare il cambio di destinazione urbanistica “al proprietario a mezzo del servizio postale con modalità idonee a garantirne l’effettiva conoscenza”. A tale conclusione è giunto anche il Ministero dell’Economia e delle Finanze con la circolare n. 3/DF del 18 maggio 2012, tra l’altro richiamata nelle premesse degli avvisi oggetto dell’incontro, il quale ritiene doverosa l’applicazione di quanto disposto dallo Statuto in casi del genere ove, lo si ricorda, è evidente la buona fede dei contribuenti che hanno continuato a pagare l’IMU secondo la destinazione urbanistica dei suoli ante PUC 2016 in quanto non tutti hanno mezzi e possibilità per consultare tempestivamente, ed in modo efficace, l’albo pretorio comunale ed avere, di conseguenza, conoscenza degli atti approvati in Consiglio o in Giunta. A tal proposito abbiamo registrato le rimostranze dell’Ente nell’attuare le disposizioni statutarie in quanto, a suo dire, la Corte dei Conti, contrariamente a quanto precisato dal Ministero, non consentirebbe la disapplicazione di sanzioni ed interessi, fattispecie che ci siamo riservati di approfondire.
In ultimo, il gruppo Progettiamo Angri ha chiesto al Comune di impegnarsi formalmente a rivedere, in contraddittorio con il contribuente, i valori determinati dalla società privata a fronte della sussistenza di elementi certi, precisi ed oggettivi con i quali si possa addivenire ad un diverso valore. Considerato, inoltre, che in sede di determinazione del valore delle aree B1 è stata applicata una riduzione del 70% in ragione della loro ridimensionata potenzialità edificatoria, il Consigliere D’Auria ha altresì chiesto di rimodulare le riduzioni previste per le aree sottoposte a vincolo idrogeologico R3 e R4, fasce di rispetto (autostradali, ferroviarie, elettrodotti ecc.) e con particolare forma geometrica del lotto, le cui percentuali, variabili tra il 10% ed il 20%, sembrano irrisorie. Detta riduzione deve interessare, per lo stesso principio, anche le aree libere dai menzionati vincoli ma che hanno un’altrettanta potenzialità edificatoria limitata in ragione della superficie inferiore al lotto minimo per poter ottenere il rilascio di un permesso a costruire. A tal fine si è concordato di proporre al Consiglio comunale un atto di indirizzo per poter individuare dei metodi di riduzione rispettosi dei principi costituzionali di non discriminazione, di capacità contributiva e di ragionevolezza dell’imposizione.
I consiglieri comunali di “Progettiamo Angri”: Caterina Barba, Roberta D’Antonio e Domenico D’Auria