Ecco le canzoni del Festival di Sanremo al primo ascolto
CLARA – DIAMANTI GREZZI – La vincitrice di Sanremo Giovani porta il suo mondo urban tra gorgheggi e acuti, figlia dell’era Mahmood. VOTO 5
DIODATO – TI MUOVI – Già trionfatore al festival, conferma con una ballad la sua delicata capacità di scrittura e di esplorare i sentimenti umani. VOTO 7
MAHMOOD – TUTA GOLD – Accenni di bullismo e razzismo, e ancora il rapporto tormentato con il padre per un brano che forse non riuscirà a fare tris nel palmares, ma non delude. VOTO 6,5
SANGIOVANNI – FINISCIMI – Dedica con scuse all’ex fidanzata Giulia Stabile. Sincopato, ma per tornare all’Ariston serviva qualcosa in più. VOTO 5
LOREDANA BERTÈ – PAZZA – Loredana non molla mai e piazza la sua zampata rock sul festival. Pezzo autobiografico che assolve e si autoassolve. VOTO 7,5
BNKR44 – GOVERNO PUNK – Pop punk che non convince al primo ascolto. E chi si aspetta un testo politico, rimarrà deluso. VOTO 4,5
ALESSANDRA AMOROSO – FINO A QUI – Per l’esordio in gara al festival con una ballad, sceglie una citazione dal film L’Odio di Mathieu Kassovitz (oltre che di Vasco): “il problema non è la caduta ma l’atterraggio”. Ma un po’ anche il brano. VOTO 5,5
FRED DE PALMA – IL CIELO NON CI VUOLE – Brano urban che vira alla dance trascinante, nonostante al centro ci sia un amore travagliato. VOTO 5
FIORELLA MANNOIA – MARIPOSA – Ritmi sudamericani nei quali l’artista si trova da sempre a suo agio e che donano al brano, manifesto per le donne e con citazione di Una nessuna e centomila, una saudade affascinante. VOTO 7
THE KOLORS – UN RAGAZZO UNA RAGAZZA – Da un tormentone all’altro. Dopo aver sbancato con Italodisco, la band ci riprova. Ritornello furbo (che fa perdonare una intro che ricorda un po’ troppo Salirò di Daniele Silvestri) che arriverà all’estate. La radio ringrazia. VOTO 6,5
EMMA – APNEA – L’eco degli anni Ottanta arriva fin qui. Un po’ Raffaella Carrà, un po’ Viola Valentino, un po’ Claudia Mori. Emma trova il pezzo giusto. VOTO 6,5
SANTI FRANCESI – L’AMORE IN BOCCA – Brano soul funky per un piccolo mistero che rimane tale anche per il duo. VOTO 6
ROSE VILLAIN – CLICK BOOM! – Un inizio melodico per poi aprirsi sull’urban. Ritornello ipnotico, con quel boom boom boom che entra nella testa. VOTO 5
NEGRAMARO – RICOMINCIAMO TUTTO – Ballatona stile Sangiorgi, con un pizzico di Coldplay grazie agli arrangiamenti di Davide Rossi. Promette brividi all’Ariston. VOTO 7
BIGMAMA – LA RABBIA NON TI BASTA – La rabbia e la rivalsa incanalata (bene) in musica. BigMama è una bella scoperta al festival con la sua body positivity. VOTO 7
RENGA E NEK – PAZZO DI TE – Il duo è in quota spettatori fedeli alla tradizione (leggi zie e dintorni). VOTO 5,5
GHALI – CASA MIA – Pezzo ben centrato del rapper, che giocando con l’elettronica, si confronta con il mondo, prendendo posizione contro la guerra. VOTO 7
IRAMA – TU NO – Ha sempre fatto bene all’Ariston, ma stavolta finisce tra gli urlatori. Rischia troppo. VOTO 5
ANGELINA MANGO – LA NOIA – La noia è solo nel titolo, la giovane artista conferma che il talento non è solo nel cognome. Recupera la musica popolare della cumbia colombiana ed è festa. VOTO 7
GEOLIER – I P’ ME, TU P’ TE – Il favorito della vigilia e re delle classifiche 2023, si gioca tutto con un brano in napoletano. Porta Secondigliano a Sanremo, in barba a tutti. VOTO 7,5
MANINNI – SPETTACOLARE – Amadeus ha tenuto nel cassetto questa canzone per un anno. Ma la domanda è: perché? Pop poco incisivo. VOTO 5
LA SAD – AUTODISTRUTTIVO – Amore e pop autodistruttivo per la band che avrebbe dovuto far discutere. E invece passa quasi inosservata. VOTO 6
GAZZELLE – TUTTO QUI – Roma Nord impera nel brano del cantautore. Quota teen per lui. VOTO 6
ANNALISA – SINCERAMENTE – La reginetta del tormentone non si smentisce: brano ritmatissimo e un ritornello che fa impazzire (quando quando quando). VOTO 6,5
ALFA – VAI! – Il fischio ricorda LP, uptempo che almeno terrà svegli a notte fonda. Manifesto giovanile. VOTO 6
IL VOLO – CAPOLAVORO – I tre ragazzi ormai uomini tentano di togliersi di dosso la patina vintage, ma c’è da scommettere che ad apprezzare di più saranno le generazioni più agée. Dal bel canto al bel pop, l’Ariston apprezzerà. VOTO 6,5
DARGEN D’AMICO – ONDA ALTA – Con il ritmo e l’ironia Dargen impugna temi sociali. L’onda alta è quella che affrontano i migranti, ma anche quella che trascina l’ascoltatore. VOTO 7
IL TRE – FRAGILI – Ammissione di fragilità e occhi tristi. Forse serviva qualcosa in più per farsi notare. VOTO 5.5
MR.RAIN – DUE ALTALENE – Una sorta di Supereroi, capitolo 2. Ma l’effetto sorpresa non c’è più. VOTO 5
RICCHI E POVERI – MA NON TUTTA LA VITA – Sono lontani i tempi di Che sarà e Mamma Maria, l’elettropop e la cassa dritta impazzano anche per loro. Piazze già prenotate in tutta Italia. VOTO 6.5