Abusi edilizi e reati ambientali sull’isolotto Li Galli, il Riesame accoglie il ricorso della Procura di Salerno e dispone ulteriori sequestri.
Guardia di finanza e carabinieri hanno apposto i sigilli al complesso ricettivo alberghiero e alle opere di urbanizzazione che si trovano all’interno della riserva naturalistica di Positano.
Inizialmente il giudice per le indagini preliminari aveva disposto il sequestro solo parziale dei manufatti, riconoscendo l’illegittimità di alcune opere. In quel caso, i sigilli erano scattati solo per l’area benessere, l’attracco per l’ormeggio dei natanti, le passerelle di collegamento ed il dissalatare con annessi generatori.
Il tribunale del Riesame, invece, ha accolto il ricorso dell’ufficio guidato dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. Diverse le criticità contestate:
- cambio di destinazione d’uso del magazzino-deposito di barche in un centro benessere
- nuovi volumi per camere da bagno in prossimità degli edifici esistenti
- la realizzazione di piscina e di una elisuperficie
- nuovi locali al servizio dell’albero (dispensa, dissalatore e generatore)
- cambio destinazione d’uso da deposito a cappella e per la realizzazione di camere, servizi igienici e alberghieri
- realizzazione di percorsi pavimentati con materiali incongrui rispetto al contesto paesaggistico e naturalistico
Non solo. La Procura ha contestato la trasformazione dei ruderi di origine romana e il cambio da destinazione residenziale a turistica/alberghiera.
L’esclusivo resort Li Galli era in promozione sui siti specializzati del turismo: per un soggiorno di una settimana si arrivava a pagare anche 300mila dollari.
La società proprietaria, come ricostruito dai pm, può contare su un volume d’affari che nel 2022 ha sfiorato il milione di euro.