L’Osservatorio permanente Confimprese-Jakala sull’andamento dei consumi nel mese di dicembre registra una lieve flessione del totale mercato sia pure in sostanziale pareggio a -0,3% su dicembre 2022. Si tratta di un risultato che non altera gli equilibri del mercato, sostenuto in parte anche dagli acquisti natalizi. Se il quadro, dunque, mostra andamenti migliori rispetto ai mesi precedenti, favorito da un’inflazione che nel mese di dicembre è in rallentamento, lo scenario geo-politico è preoccupante. Il blocco dei trasporti nel canale di Suez mette a rischio l’intero sistema economico e avrà ricadute importanti in termini di import anche nel retail, con ritardi nelle consegne delle materie prime e dei prodotti che stanno già impattando sulle dinamiche del punto vendita e dei consumatori.
Nei settori merceologici risultano confermati i trend degli ultimi mesi. Preoccupa lo stallo di abbigliamento-accessori in flessione del -1,8%. La ristorazione si mantiene in campo positivo a +2,1% e altro retail in sostanziale pareggio a -0,8%.
Quanto ai canali di vendita, a sorpresa la migliore performance arriva dagli outlet con un incremento di circa il +4%, seguiti dalle high street a +0,8%. In sostanziale pareggio i restanti canali, a eccezione dei centri commerciali in flessione del -1,3%.
Nelle regioni la Campania scivola al 9°posto a +1,5% e lascia sul terreno diversi punti percentuali rispetto al precedente mese di novembre in cui era stata la migliore regione d’Italia per andamento dei consumi (+10,1%). Tra i fattori che hanno inciso sulla battuta d’arresto vi è la corsa agli acquisti durante il Black friday che ha penalizzato i successivi acquisti pre Natale. Analogamente anche il calendario natalizio non è stato favorevole.
Nelle città di provincia si registra un andamento migliore rispetto al dato regionale. A eccezione di Benevento che precipita a -6,4%, le altre sono tutte in campo positivo. A partire da Napoli che registra +4% e Salerno a +3,3%. Ritmi più modesti per Avellino +0,9% e Caserta -0,3%.
Nel raffronto del totale anno 2023 sul totale anno 2022 i consumi mostrano una discreta tenuta nei 12 mesi con una chiusura anno pari a +4,6%, superiore alla media Paese.
I risultati complessivi del 2023 sono frutto del bilanciamento di un inizio positivo nei primi 5 mesi seguiti da chiusura anno in affanno. Il delta tra questi due andamenti porta a una crescita del +3,9% del totale mercato sul 2022, articolata in un lieve positivo di abbigliamento–accessori a +2,1%, una solida performance della ristorazione a +8,4% e un sostanziale pareggio di altro retail a -0,1%.
E’ importante integrare l’analisi dei dati a totale annuo con i confronti vs 2019 per poter tratteggiare in maniera esaustiva i contorni del bilancio del retail nel 2023. Dal confronto con il pre-covid emerge un generale peggioramento del quadro, con la buona prestazione del totale mercato che viene riparametrata al -3,7% vs 2019 e i trend di abbigliamento-accessori e ristorazione che vengono rivisti in maniera analoga. Se i due settori subiscono, infatti, uno scostamento relativo simile a quanto appena visto fra i dati vs 2022 e vs 2019, diverso è invece il quadro assoluto. Il -2,8% vs 2019 della ristorazione è indice di un settore comunque dinamico, mentre il pesante negativo di abbigliamento-accessori a sfiorare la doppia cifra -9,2% rende necessarie delle riflessioni sulla competitività del comparto.