“Non voglio vivere in un Paese illiberale”. Con queste parole, il 26 gennaio del 1994, trenta anni fa, l’imprenditore Silvio Berlusconi annunciava la sua “discesa in campo” in politica con un videomessaggio in televisione, registrato su cassette. A seguire il testo integrale nei lanci dell’ANSA del giorno.
Silvio Berlusconi così annunciò la sua decisione ”di scendere in campo” e di occuparsi ”della cosa pubblica”. ”Non voglio vivere in un paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare” .
Questo il testo integrale dell’ annuncio fatto da Berlusconi tramite le televisioni con una cassetta registrata di 30 anni fa: ”L’ Italia e’ il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la liberta”’. ”Ho scelto di scendere in campo e di occuparmi della cosa pubblica perche’ non voglio vivere in un Paese illiberale, governato da forze immature e da uomini legati a doppio filo a un passato politicamente ed economicamente fallimentare”. ”Per poter compiere questa nuova scelta di vita, ho rassegnato oggi stesso le mie dimissioni da ogni carica sociale del gruppo che ho fondato. Rinuncio dunque al mio ruolo di editore e di imprenditore per mettere la mia esperienza e tutto il mio impegno a disposizione di una battaglia in cui credo con assoluta convinzione e con la piu’ grande fermezza”. ”So quel che non voglio e, insieme con i molti italiani che mi hanno dato la loro fiducia in tutti questi anni, so anche quel che voglio. E ho anche la ragionevole speranza di riuscire a realizzarlo, in sincera e leale alleanza con tutte le forze liberali e democratiche che sentono il dovere civile di offrire al Paese una alternativa credibile al governo delle sinistre e dei comunisti”.”La vecchia classe politica italiana – ha detto Berlusconi – e’ stata travolta dai fatti e superata dai tempi. L’ autoaffondamento dei vecchi governanti, schiacciati dal peso del debito pubblico e dal sistema di finanziamento illegale dei partiti, lascia il Paese impreparato e incerto nel momento difficile del rinnovamento e del passaggio a una nuova Repubblica. Mai come in questo momento l’ Italia, che giustamente diffida di profeti e salvatori, ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare lo Stato”. ”Il movimento referendario – ha aggiunto Berlusconi – ha condotto alla scelta popolare di un nuovo sistema di elezione del parlamento. Ma affinche’ il nuovo sistema funzioni, e’ indispensabile che al cartello delle sinistre si opponga un polo delle liberta’ che sia capace di attrarre a se’ il meglio di un Paese pulito, ragionevole, moderno. Di questo polo delle liberta’ dovranno far parte tutte le forze che si richiamano ai principi fondamentali delle democrazie occidentali, a partire da quel mondo cattolico che ha generosamente contribuito all’ ultimo cinquantennio della nostra storia unitaria.”L’ importante – ha detto Berlusconi – e’ saper proporre anche ai cittadini italiani gli stessi obiettivi e gli stessi valori che hanno fin qui consentito lo sviluppo delle liberta’ in tutte le grandi democrazie occidentali. Quegli obiettivi e quei valori che invece non hanno mai trovato piena cittadinanza in nessuno dei paesi governati dai vecchi apparati comunisti, per quanto riverniciati e riciclati. Ne’ si vede come a questa regola elementare potrebbe fare eccezione proprio l’ Italia”. ”Gli orfani e i nostalgici del comunismo, infatti, non sono soltanto impreparati al governo del Paese. Portano con se’ anche un retaggio ideologico che stride e fa a pugni con le esigenze di una amministrazione pubblica che voglia essere liberale in politica e liberista in economia. Le nostre sinistre pretendono di essere cambiate. Dicono di essere diventate liberal democratiche. Ma non e’ vero. I loro uomini sono sempre gli stessi, la loro mentalita’, la loro cultura, i loro piu’ profondi convincimenti, i loro comportamenti sono rimasti gli stessi. Non credono nel mercato, non credono nell ‘iniziativa privata, non credono nel profitto, non credono nell’ individuo. Non credono che il mondo possa migliorare attraverso l’ apporto libero di tante persone tutte diverse l’ una dall’ altra. Non sono cambiati. Ascoltateli parlare, guardate i loro telegiornali pagati dallo Stato, leggete la loro stampa”.
”Non credono piu’ in niente – ha proseguito Berlusconi -. Vorrebbero trasformare il Paese in una piazza urlante, che grida, che inveisce, che condanna. Per questo siamo costretti a contrapporci a loro. Perche’ noi crediamo nell’ individuo, nella famiglia, nell’ impresa, nella competizione, nello sviluppo, nell’ efficienza, nel mercato libero e nella solidarieta’, figlia della giustizia e della liberta”’. ”Se ho deciso di scendere in campo con un nuovo movimento, e se ora chiedo di scendere in campo anche a voi, a tutti voi – ora, subito, prima che sia troppo tardi – e’ perche’ sogno – a occhi bene aperti – una societa’ libera, di donne e di uomini, dove non ci sia la paura, dove al posto dell’ invidia sociale e dell’ odio di classe stiano la generosita’, la dedizione, la solidarieta’, l’ amore per il lavoro, la tolleranza e il rispetto per la vita.”. ”Il movimento politico che vi propongo si chiama, non a caso, Forza Italia. Cio’ che vogliamo farne e’ una libera organizzazione di elettrici ed elettori di tipo totalmente nuovo: non l’ ennesimo partito o l’ ennesima fazione che nascono per dividere, ma una forza che nasce invece con l’ obiettivo opposto: quello di unire, per dare finalmente all’ Italia una maggioranza e un governo all’ altezza delle esigenze piu’ profondamente sentite dalla gente comune.”Cio’ che vogliamo offrire agli italiani – ha detto ancora Berlusconi – e’ una forza politica fatta di uomini totalmente nuovi. Cio’ che vogliamo offrire alla nazione e’ un programma di governo fatto solo di impegni concreti e comprensibili. Noi vogliamo rinnovare la societa’ italiana, noi vogliamo dare sostegno e fiducia a chi crea occupazione e benessere, noi vogliamo accettare e vincere le grandi sfide produttive e tecnologiche dell’ Europa e del mondo moderno. Noi vogliamo offrire spazio a chiunque ha voglia di fare e di costruire il proprio futuro, al Nord come al Sud. Vogliamo un governo e una maggioranza parlamentare che sappiano dare adeguata dignita’ al nucleo originario di ogni societa’, alla famiglia, che sappiano rispettare ogni fede e che suscitino ragionevoli speranze per chi e’ piu’ debole, per chi cerca lavoro, per chi ha bisogno di cure, per chi dopo una vita operosa, ha diritto di vivere in serenita”’. ”Un governo e una maggioranza che portino piu’ attenzione rispetto all’ ambiente, che sappiano opporsi con la massima determinazione alla criminalita’, alla corruzione, alla droga. Che sappiano garantire ai cittadini piu’ sicurezza, piu ordine e piu’ efficienza”.
”La storia d’ Italia – ha concluso Berlusconi – e’ ad una svolta. Da imprenditore, da cittadino e ora da cittadino che scende in campo, senza nessuna timidezza ma con la determinazine e la serenita’ che la vita mi ha insegnato, vi dico che e’ possibile farla finita con una politica di chiacchiere incomprensibili, di stupide baruffe e di politicanti senza mestiere. Vi dico che e’ possibile realizzare insieme un grande sogno: quello di un’ Italia piu’ giusta, piu’ generosa verso chi ha bisogno, piu’ prospera e serena, piu’ moderna ed efficiente, protagonista in Europa e nel mondo. Vi dico che possiamo, vi dico che dobbiamo costruire insieme, per noi e per i nostri figli, un nuovo miracolo italiano”.