La scienza della politica è un affare serio, studiare le differenze tra i vari sistemi elettorali ( proporzionale, maggioritario, misto ) le forme di governo, la storia e gli ideali dei partiti e dei movimenti politici, la dottrina che soggiace ad essi, tutto ciò è una questione di grande spessore etico e culturale, che ormai non va più di moda.
Prima di mani pulite, di Craxi e di Berlusconi, in Italia e nel mondo, battaglie pregnanti sono state combattute per nobili cause e tanti diritti di cui oggi beneficiamo sono figli di quelle lotte.
Le donne e gli uomini dell’ inizio del Novecento, e non solo, le partigiane e i partigiani, le brigantesse e i briganti, fino a figure di spicco nella politica nostrana e non, basti pensare ad Antonio Gramsci, Nilde Jotti, Martin Luther King, Ernesto Che Guevara, Enrico Berlinguer, Rosa Luxembourg, solo per citarne alcuni, hanno speso e sacrificato la propria vita per eliminare le ingiustizie sociali o almeno ci hanno creduto e provato fino in fondo.
Oggi mi ritrovo a parlare con dirigenti, docenti, giornalisti, politici e gente comune e ciò che ritrovo è solo un vile scoraggiamento, uno sconsolato annichilimento degli ideali e della prassi:; insomma, in parole povere, si è capaci solo di lamentarsi dei salari bassi, della violenza dilagante nella società in cui viviamo, sia fisica che verbale, dei servizi sempre più carenti, delle pensioni basse e dell’ inflazione. S’incolpano, naturalmente, i politici in primis, pur con ragione, ma a conti fatti, il disfattismo resta e molti non vanno più a votare, oppure sperano in un cambiamento scegliendo non il meno peggio, ma gente improponibile.
Proprio ieri una collega, che ha ammesso di aver votato per Giorgia Meloni, mi diceva, con tono sconsolato, che tra il non votare e il votare il nuovo ( che poi nuovo non è ) ha preferito una donna, di destra, ad una sinistra assente, debole, altalenante o ad altri partiti che pure hanno ampiamente deluso.
Non so, mi viene da pensare ai 5 Stelle, a quello che resta di Rifondazione Comunista, al PD di renziana memoria, che prima ci ha concesso un blando bonus di 80€ in busta paga e poi ce l’ ha tolto con gli interessi dalla dichiarazione dei redditi.
Siamo tutti scomfortati e ci sentiamo abbandonati e maltrattati da una politica sterile e nefasta, ma non per questo dobbiamo lamentarci soltanto.
A breve a Nocera Superiore ci saranno le Amministrative e i soliti nomi cominciano ad aleggiare nella nostra quotidianità, i soliti avventori della politica: figli e padri del clientelismo più ignobile che in questi anni hanno visto partire innumerevoli giovani e famiglie in cerca di una vita più dignitosa, di un lavoro che premiasse gli studi e gli sforzi di chi non è figlio d’arte, né benestante per ragioni politiche. Parlo di politica abietta, quella che si tramanda di generazione in generazione senza scrupoli e senza pudore, solo per sistemare parenti e amici, o perché da professionisti ci si può permettere il costo di una valida campagna elettorale. Sì susseguono industriali, medici, avvocati delle cause perse, ma chi tra questi ha davvero a cuore il miglioramento civile di un paesotto alla deriva, senz’anima né occasioni di lavoro? Chi penserà ai tanti laureati che scappano all’ estero o a Milano perché frustrati da un sistema iniquo e truffaldino?
Ma ditemi voi, per chi dovremmo votare sapendo chi siete e cosa avete fatto sinora?
Lo stesso discorso vale per una cittadina di 25 mila abitanti e per una nazione di 60 milioni di persone: Dio non è morto, nemmeno la Politica lo è!
Rimboccatevi le maniche, giovani, abbiate fiducia in voi stessi e non permettete ai soliti noti di sedersi su scranni che non meritano. Se avete studiato, date un senso al vostro scibile, candidatevi, altrimenti non avrete il diritto di lamentarvi di coloro che, mediante amicizie e promesse, vi governeranno ancora senza scrupolo e con la loro pancia piena!
Non fate tanto rumore per niente, se pensate di avere l’onestà intellettuale e lo spirito della giusta politica, se ne avete le competenze, non solo a chiacchiere, se non avete bisogno di sistemarvi in tale ufficio statale grazie ad una carica rivestita con l’ aiuto altrui, lottate in prima persona per il cambiamento del posto in cui vivete!
Annalisa Capaldo