All’Auditorium Sant’Alfonso Maria de’ Liguori di Pagani è andata in scena la coppia televisiva più affiatata e apprezzata per la bravura e l’ottima presenza scenica: il delicato femminiello Bambinella, Adriano Falivene e l’uomo di legge/cuore brigadiere Maione, Antonio Milo, arricchita dalla presenza della giovane e vera Melina, Elisabetta Mirra, con la regia del compianto Alessandro D’Alatri e le musiche di Marco Zurzolo.
Nato come “una costola della saga de Il commissario Ricciardi”, come affermato dallo stesso regista D’Alatri, lo spettacolo è ben costruito, in alcuni momenti anche comico, ma mai banale, ambientato in quella Napoli “sgarrupata” dai bombardamenti degli anni quaranta – dunque con circa dieci anni di differenza rispetto all’ambientazione della fiction televisiva – ma che pur appare tanto vicina alla situazione che viviamo oggi, “bombardati” dalle guerre, vicine e più lontane, e dalla violenza nelle sue molteplici manifestazioni. In mezzo alle bombe, tre personaggi completamente distanti si incontrano nella loro ricerca della “sopravvivenza” e non solo dalla guerra, trovando rifugio in un ricovero, reso particolarmente credibile dalla scenografia precisa e dagli effetti delle luci e dei “rumori” tipici dei bombardamenti. Silenziosa in un angolo quasi come a protezione del rifugio e pronta ad ascoltare le preghiere, c’è la statua della Madonna dell’Addolorata salvata dai bombardamenti di una chiesa che … ci “metterà la mano”.
Anche se in apparenza appartenenti a mondi diversi, quello della legalità con la divisa del brigadiere Maione, quello della prostituzione coi travestimenti femminili di Bambinella e quello della miseria dell’odio profondo di Melina col suo segreto, c’è un filo sottile che li unisce, quello del grande dolore, che farà sì che “i tre si racconteranno senza maschere” e quando usciranno da quel rifugio saranno, in qualche modo, persone più libere … e non solo dalla guerra.
A dispetto della sua stazza importante, Maione resta comunque un “finto cattivo in divisa” che alla fine fa parlare il suo cuore e … chissà quanto c’è della vita di tutti i giorni di Antonio Milo nel brigadiere Maione!
Sebbene ambientata negli anni quaranta, questa pièce
Adriano Falivene, l’intesa con il brigadiere in particolare, collaudata ormai da anni, e la verità dei personaggi che portate in scena con Melina Elisabetta Mirra è, a dir poco, perfetta, ma riuscite ancora a sorprendervi, cogliendo aspetti nuovi da offrire al pubblico?
La risposta di Adriano direttamente nel video che segue!
Per il montaggio del video/foto si ringrazia Maurizio Gallo