Il giornalista salernitano Michele Santoro scende in campo, in vista delle prossime elezioni Europee, lanciando a Roma il suo movimento politico «Terra, pace, dignità». «Non stiamo costruendo un altro partito di sinistra – avverte il giornalista -, ma un movimento per portare la parola “pace” nella campagna elettorale». Con degli obiettivi ambiziosi: «Riportare alle urne chi come me non vota più da anni, avere sulla guerra un dibattito vero, non appiattito, e per chiedere alla Bce 2.500 miliardi di euro per la transizione ecologica».
Prima di dare battaglia, però, si dovranno raccogliere le firme per poter presentare le liste alle Europee. E non è questione da poco. Per agevolare il percorso, Santoro sta tenendo aperto un canale con Luigi De Magistris, leader di Unione Popolare, e soprattutto con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, che guidano l’Alleanza Verdi-Sinistra italiana. Fratoianni e Bonelli gli permetterebbero di non dover raccogliere le firme e un’alleanza con loro, assicura Santoro, «potrebbe portarci a prendere il 6%. Ci pensino bene. Ognuno si assumerà la responsabilità delle proprie scelte».
Dentro Avs ci pensano. Non hanno ancora chiuso la porta, perché alletta l’idea di avere Santoro candidato nella circoscrizione Sud e, con lui, altri esponenti pacifisti della società civile in grado di raccogliere consenso, come l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano. Se poi Santoro riuscisse a correre da solo, rischierebbe di scippare consenso proprio ad Avs. L’ex giornalista Rai alza le mani: «Terra, pace e dignità non vuole rubare voti alle altre forze di sinistra. Non ci interessa».
Ma qualche timore dalle parti di Fratoianni e Bonelli c’è. Quello che frena un’alleanza sembra essere invece la difficoltà di «gestione» di un personaggio come Santoro, che già in conferenza stampa inizia a mettere in dubbio alcuni temi posti dai suoi potenziali interlocutori: «Ho detto a Fratoianni e Bonelli che non capisco la loro posizione sulla guerra, visto che i Verdi europei sono favorevoli all’invio di armi in Ucraina». In campagna elettorale, poi, rischierebbe di portare posizioni che non coincidono con quelle di Avs, come quando chiedeva si desse pari attenzione, nei media, a chi aveva posizioni critiche sui vaccini.
Santoro è cosciente degli ostacoli e di quanta strada in salita ci sia di fronte al suo Terra, pace, dignità. Lascia quindi «aperte tutte le porte per realizzare l’unità di chi è contro la guerra». C’è una sintonia già in atto con Unione popolare, perché «secondo me De Magistris stimola la nascita di qualcosa». Chi invece ha già detto di no è Potere al popolo, «ma se vogliono fare una battaglia solo di testimonianza, buon per loro, meritano rispetto». Resta in piedi anche la suggestione di una corsa solitaria, con l’altissimo scoglio del quorum, fissato al 4%, per poter eleggere un proprio rappresentante.
«Ma se non lo centreremo, non si tradurrà nel fallimento definitivo del progetto. Già arrivare al 3% potrebbe comunque portare un terremoto nella politica italiana, perché rappresenterebbe l’inizio della presenza di un’opinione pubblica che vuole far sentire il suo peso». In fondo, fa notare Santoro, anche Fratelli d’Italia la prima volta che si presentò alle Europee prese il 3%: «Sarebbe quindi un buon augurio per gli anni a venire».