Il turismo in Campania inizia il 2024 con il segno “più”: è quanto dice il Centro studi e ricerche per il Mezzogiorno nella conferenza HospitalitySud, che si terrà anche domani alla Stazione Marittima di Napoli. Il dato che più incuriosisce è l’incidenza delle presenze da oltralpe ed oltreoceano, estrapolato dalle prime stime Istat per lo scorso anno: 51,6% del totale, che si stanzia sui 431 milioni (+4,6% rispetto al 2022).
A fare da traino le bellezze storico-artistiche, con i 6 siti UNESCO dei 59 registrati in Italia, e le importanti tradizioni gastronomiche. La Campania, infatti, è la nona regione in Italia per numero di prodotti a marchio IGP. Per i mesi più caldi può allettare l’idea che in Campania siano presenti 19 dei 226 Comuni a bandiera blu presenti in Italia, premiati per la qualità delle acque e la bellezza delle spiagge.
Ovviamente anche quest’anno non mancano rischi, come ha sottolineato anche Felice Casucci, assessore alla Semplificazione Amministrativa e al Turismo della Regione Campania. «I rischi sono anche di carattere geopolitico non governabili da noi, poi ci sono quelli legati al sovraffollamento e al sommerso,» ha affermato. «Ma sono due i rischi che abbiamo combattuto e combattiamo: il primo attraverso itinerari turistici dedicati, soprattutto nel rapporto tra aree costiere e aree interne. Il secondo attraverso una identificazione delle strutture turistiche soprattutto di quelle ricettive atipiche che sono quelle delle locazioni brevi.»
Un ruolo fondamentale nella dinamica del turismo in Campania è giocato anche dall’aeroporto di Napoli, per il quale il 2023 è stato il miglior anno di sempre: 12,4 milioni di passeggeri e un incremento del 13,5% sul 2022 e del 14,1 sul 2019. Un preludio che fa ben sperare anche per l’aeroporto gemello di prossima apertura, la tratta Salerno-Costa d’Amalfi, che permetterà di raggiungere più in fretta la costa cilentana e la costiera amalfitana dall’Italia e dall’estero.