Inasprimento delle attuali sanzioni amministrative in materia di lavoro nero e irregolare e ripenalizzazione delle sanzioni in materia di appalto, subappalto e somministrazione illecita: sono, a quanto si apprende al termine del Cdm nel corso del quale si è svolta l’informativa della ministra Marina Calderone, alcune delle misure allo studio per il provvedimento sulla sicurezza sul lavoro atteso al prossimo Consiglio dei ministri.
Allo studio, si apprende ancora, anche una norma di coordinamento delle Procure della Repubblica sulle attività di indagini per i reati in materia di lavoro e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Nel 2023 nelle ispezioni “in edilizia il livello di irregolarità registrato è stato pari al 76,48%, con un tasso di irregolarità media che supera l’85,2% nel caso di aziende impegnate in lavori collegati al superbonus 110%”. Lo ha riferito, secondo quanto si apprende, la ministra del Lavoro Marina Calderone al Consiglio dei ministri. Sull’attività ispettiva del 2023 la ministra ha messo in evidenza che nelle aziende edili “su un totale di 92.658 accessi, 20.755 sono inerenti alla vigilanza in materia di salute e sicurezza, con un incremento di 3.720 ispezioni rispetto al 2022”.
L’interdizione dagli appalti da due a cinque anni in caso di gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro o di accertata responsabilità penale per reati in materia di salute e sicurezza sul lavoro. E’, a quanto si apprende, una delle misure allo studio per il provvedimento “organico” per il potenziamento della tutela della salute e sicurezza, che andrà al prossimo Consiglio dei ministri. Tra le misure allo studio anche la sospensione e decadenza dai benefici fiscali e contributivi per le imprese irregolari, sempre a quanto si apprende al termine del Cdm dove si è svolta l’informativa della ministra Marina Calderone.
Sindacati e associazioni datoriali sono convocati lunedì mattina, 26 febbraio, a Palazzo Chigi per un incontro sul tema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. A quanto si apprende, il governo vedrà prima i sindacati (alle 8.30) e poi (alle 10) le imprese.