l Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto questa mattina a Caserta all’inaugurazione delle Sale espositive della ‘Gran Galleria’ della Reggia, restituite al complesso monumentale dopo l’utilizzo da parte della Scuola specialisti dell’Aeronautica militare. I lavori di restauro e di recupero dell’ala nord ovest del Palazzo Reale sono stati presentati dalla direttrice della Reggia, Tiziana Maffei, e dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Il Capo dello Stato ha quindi visitato le sale espositive della Gran Galleria, la mostra temporanea ‘Visioni’, gli appartamenti imperiali e la sala multimediale. Al suo arrivo a Caserta, Mattarella si è recato nella Chiesa di San Francesco di Paola dove sono conservate le spoglie dell’architetto Luigi Vanvitelli.
Treccia tricolore dal Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana
Una maxi-treccia tricolore in onore del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi ha inaugurato la nuova ala ovest della Reggia di Caserta. È l’omaggio del Consorzio di Tutela della mozzarella di bufala campana Dop per il Capo dello Stato. Il treccione, dal peso di 3 chili, è stato ottenuto con 12 litri di latte fresco di bufala mediterranea italiana ed è stato avvolto in un nastro con una coccarda tricolore. L’omaggio è stato messo in esposizione nel “corridoio delle eccellenze”, voluto dalla direzione della Reggia di CASERTA: un percorso di conoscenza e degustazione dei prodotti simbolo del territorio, allestito proprio per la visita di Mattarella e delle altre autorità. “Siamo orgogliosi dell’arrivo del presidente Mattarella, a cui esprimo un profondo senso di gratitudine per l’alto magistero che la sua guida rappresenta per il Paese”, ha commentato il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo. “Il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop – ha aggiunto -ha la sua sede proprio nelle Regie Cavallerizze della Reggia di CASERTA, in virtù di un accordo unico nel suo genere tra ministero della Cultura e ministero dell’Agricoltura, volto a sottolineare la forte alleanza necessaria tra eccellenze del made in Italy. La nostra filiera rappresenta il custode di una tradizione agricola e artigianale secolare, che ha in questo territorio una delle sue massime espressioni. Ma soprattutto la filiera bufalina ha un impatto sociale ed economico positivo in una terra complessa, spesso bersaglio di strumentalizzazioni, ma che invece con coraggio ha saputo superare momenti critici. Per tutti noi, dunque, la visita di Mattarella oggi rappresenta una indelebile iniezione di fiducia e ci dà nuova linfa per guardare al futuro”.
Incontro con i migranti di Castel Volturno
“Siamo migranti e rifugiati che da più o meno tempo hanno deciso di lasciare il proprio Paese natìo per i più disparati motivi: guerre, carestie, disastri ambientali, fame e miseria, persecuzioni. E dopo aver sfidato il deserto e il mare, siamo tra i fortunati che hanno toccato terra, ma hanno trovato ad accoglierli sfruttamento lavorativo, irregolarità, abusi, ricatti. Presidente, non abbiamo piegato la testa. Ci siamo organizzati, ed abbiamo organizzato delle battaglie per l’emersione, con un movimento reale di persone che ha come epicentro l’area di Castel Volturno”. È un passaggio della lettera che il gruppo di migranti e rappresentanti del Centro sociale ex Canapificio, del Movimento dei migranti e rifugiati di Caserta, del Comitato Città Viva e della Caritas di Caserta, ha fatto avere al presidente della Repubblica nel corso della sua visita. “La violenza – si legge – ci ha accompagnato nel nostro disperato viaggio verso l’Europa, ai nostri occhi terra di diritti, di rispetto, di tutela degli esseri umani. Durante il viaggio siamo stati masticati e sputati con brutalità da trafficanti, galere libiche, sfruttamento disumano, torture, violenze sessuali. Presidente, abbiamo visto nella regolarità e nella conquista del permesso di soggiorno il primo gradino da risalire sulla scala dell’umanità”. Il movimento di migranti ricorda l’impegno giudiziario portato avanti in occasione dell’eccidio dei sei ghanesi a Castel Volturno, nel 2008, da parte dei camorristi di Giuseppe Setola, processo conclusosi “per la prima volta con il riconoscimento dell’aggravante dell’odio razziale ad una strage di camorra”. “Questo siamo, Presidente. Persone autoctone e immigrate – si legge ancora – che odiano le ingiustizie e vedono in Lei una speranza. Proprio a Lei ha fatto riferimento Mamadou Kouassi Pli Adama, uno dei leader del Movimento migranti e rifugiati, la cui storia ha ispirato il film di Garrone. In occasione della premiazione del Leone d’Argento al Festival di Venezia, Mamadou ha infatti citato proprio le Sue parole, che chiedevano canali di ingresso regolari nel nostro Paese e nella nostra Comunità Europea”. I migranti concludono ringraziando Mattarella e chiedendogli un incontro, per parlargli delle “criticità proprio sui temi dell’inclusione e dell’accoglienza, degli spazi sociali su cui il Suo intervento potrebbe essere risolutivo”.