Dopo qualche giorno dalla pubblicazione del post in cui si parlava della Russia come dei liberatori della città, si scopre che il volto di quella bambina raffigurava la figlia di una nota fotografa internazionale Helen Whittle, che con quella foto aveva vinto anche un premio internazionale. A Fanpage.it, Whittle aveva denunciato la circostanza annunciando azioni legali. Jorit aveva replicato spiegando di aver preso solo “ispirazione”, continuando a sostenere che l’Italia non dovrebbe aiutare l’Ucraina. D’altronde quella di Mariupol sembra proprio un’operazione a tavolino.
Come ha fatto l’artista italiano a raggiungere la città occupata? Che supporto ha avuto dalle forze di sicurezza russe? Chi ha pagato l’opera realizzata a Mariupol? Di certo il tutto è stato preparato molto bene. Arriviamo quindi all’ultima uscita dell’artista che al Festival della Gioventù a Sochi, in Russia, prima ha chiesto a Putin di fare una foto con lui, sapendo benissimo che avrebbe fatto il giro del mondo. “Voglio dimostrare a tutti che sei un essere umano come tutti noi”, ha detto, e poi lo scatto che è diventato l’ennesimo messaggio della propaganda russa nel nostro Paese. Un’altra operazione preparata a tavolino.
L’ennesimo endorsement di Jorit a Putin arriva pochi giorni dopo che la Corte Penale Internazionale ha spiccato due mandati di arresto per due ufficiali dell’esercito russo accusati di crimini di guerra in Ucraina. È il secondo “messaggio cifrato” che Putin lancia all’Italia in poche settimane. Il 20 febbraio scorso durante un incontro pubblico all’Università di Mosca, una studentessa italiana chiese a Putin i suoi rapporti con l’Italia. “L’Italia ci è sempre stata vicina, ricordo come sono stato accolto da voi, mi sono sempre sentito a casa” commentò il leader del Cremlino. Subito dopo, intervistata dalle tv italiane, la studentessa disse che la Russia è un paese libero, dove c’è possibilità di dissenso. Solo pochi giorni prima era morto in carcere Alexei Navalny, il più grande oppositore dell’attuale presidente della Federazione Russia.
Uscite pubbliche, selfie che fanno il giro del mondo, murales che riprendono la propaganda del dittatore del Cremlino, ma anche un vero e proprio piano di propaganda nel nostro paese, come le iniziative pro Russia in serie lanciate nel nostro paese nel mese di Gennaio, e svelate da Fanpage.it. Una vera e propria strategia per condizionare l’opinione pubblica italiana, alla quale evidentemente si prestano anche figure più o meno note nel nostro paese.
Ma qual è il senso di tutto questo? Lo abbiamo chiesto a Giovanni Savino, docente dell’Università Federico II di Napoli, già docente in Russia prima della guerra e costretto alla fuga dopo l’invasione dell’Ucraina. “Per Putin queste iniziative servono a mostrare di avere il sostegno di alcuni settori della società italiana e in generale occidentale, per indicare come in realtà il suo sistema di potere non sia poi così isolato e colpito dalle sanzioni” spiega Savino. “All’interno della Russia serve a riaffermare l’idea che Putin sia un leader rispettato nel mondo, che abbia amici illustri. Quanto riesca però a esser convincente una esposizione di personaggi vuoi già noti per le loro posizioni, vuoi appartenenti al mondo del cinema che fu, è tutto da vedere”.