“Mi metto a disposizione della mia città, dalla quale sono emigrato per il mio lavoro; dalla quale però non sono mai andato via. Un legame antico mi lega alle vicende cittadine. Nutro verso Castellammare un senso profondo di gratitudine: se tanti anni fa ho potuto intraprendere la professione di giornalista (senza avere santi protettori), ciò è avvenuto perché questa città ha avuto e ha ancora la forza di creare opportunità di crescita professionale, culturale, sociale, sportiva per chi sa impegnarsi”.
Il giornalista che in queste settimane ha sempre “osservato un rispettoso silenzio, sebbene il mio nome sia apparso sui giornali e nelle dichiarazioni pubbliche di esponenti della vita politica stabiese e napoletana”, fa un appello ai movimenti e alle liste del centrosinistra. Nella chiusura della sua lettera alla città afferma senza mezzi termini che “occorre essere politicamente generosi. Sarebbe un errore imperdonabile dividersi, come purtroppo già è accaduto negli anni scorsi. Un regalo inaspettato a una destra arrogante e anti-meridionalista. Castellammare non lo merita. Castellammare merita rispetto, amore, dedizione, generosità”.
Amore, dedizione e generosità “da parte di tutti” chiede Vicinanza, soprattutto dopo quel 24 febbraio 2022 “con lo scioglimento per camorra dell’amministrazione comunale retta da un sindaco di centrodestra. Non era mai accaduto prima nella pur tormentata storia stabiese. Non è stato commissariato solo il Municipio. E’ come se fosse stata commissariata tutta l’attività politica della città. Una sospensione della democrazia. Un fatto enorme. A cui bisogna dare una risposta straordinaria. Con coraggio” – scrive.
Da attento osservatore e profondo conoscitore della storia recente di Castellammare, Vicinanza richiama quel “laboratorio sociale, economico, culturale, politico” che ha sempre caratterizzato la città “che non è una città di provincia come tante altre. È una città-mondo. Un modello di contraddizioni e di potenzialità. Ha sempre rappresentato un’eccezione, un punto di riferimento nella mappa geopolitica di Napoli e della Campania. Storicamente ha anticipato fenomeni che dopo, solo dopo, si sono verificati anche in altre parti d’Italia” – si legge nella lunga missiva.
Vicinanza non si sottrae alla richiesta e dice di essere pronto a mettersi a disposizione della “mia città, dalla quale sono emigrato per il mio lavoro; dalla quale però non sono mai andato via. Un legame antico mi lega alle vicende cittadine”.
E rintraccia nella lettera sottoscritta dai 100 esponenti delle professioni e dei mestieri, rappresentanti del ceto medio produttivo, intellettuali, un “qualcosa fuori dagli schemi dei soliti riti”.
“Intorno a questo progetto ho registrato passione ed entusiasmo. Rappresentanti di forze politiche, di esperienze civiche, di associazioni e gruppi sociali, singoli cittadini si sono dichiarati disponibili a costruire insieme un percorso di riscatto sociale e culturale. Un progetto che tenga unita tutta l’area del centrosinistra. Un sogno? Un’illusione? Io credo che sia possibile se competenze ed esperienze del passato si uniscano nel sostenere l’ansia di rinnovamento. Con i sottoscrittori dell’appello dei 100 e con tutti coloro che sentono il bisogno di confrontarsi liberamente è in programma a metà mese un incontro pubblico per delineare gli obiettivi del cambiamento. Si tratta dunque di costruire una visione collettiva, basata sull’apertura, l’inclusione, il confronto delle forze sane della città. Una battaglia ideale di libertà contro il ricatto della camorra” – scrive Vicinanza.