Due i tipi di scelta possibile: dare ancora fiducia, al di là del prescelto candidato a sindaco Enrico Bisogno, al lavoro cominciato da Cuofano 10 anni fa. Qualche frattura interna ma anche l’era Covid hanno generato rallentamenti. Però, come risulterà prossimamente dalla relazione di fine mandato, parecchie cose sono state fatte in 10 lunghi e faticosi anni. Il civismo puro di Cuofano strizza l’occhio a parte del centro-sinistra o a parte del centro-destra ? Può darsi, ma questo sarebbe segno di ulteriore maturità e non di resa (è accaduto a Nocera Inferiore ad esempio col passaggio tra l’ultimo Torquato e l’attuale De Maio). Ma il cittadino chiamato alle urne a giugno, è libero di scegliere anche la continuità con c il lavoro fatto dall’opposizione costante e mai pregiudiziale: quella di Fratelli d’Italia, che legittimamente aspira ora a trasformarsi da opposizione a maggioranza. Altre vie, tra ritorni al passato e civismo in maschera, con abbondanza di trasformismi e di situazioni ben al limite del paradosso (chi dieci anni fa portava in trionfo Cuofano la sera della vittoria oggi ad esempio ha scelto tale strada) e addirittura con richieste di candidature fuori dal perimetro cittadino, non farebbero onore a una città che ha scelto, senza bisogno di referendum, di restare libera pur rimanendo sorella di Nocera Inferiore. Giocare sulla pelle degli elettori, con la partecipazione persino di personaggi nati e già morti sui social (battono già in ritirata ?), oppure passati dal no vax al Buonasera dottore, dal centralismo democratico alla democrazia sono io, non è più tempo. Nocera che va al voto scelga con convinzione in che modo vuol essere superiore ma anche coerente (m.m.)
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