“Io ci sono, uniamoci per liberare Castellammare dalla camorra”. È in campo Gigi Vicinanza per guidare una coalizione di centrosinistra. In una sala affollata da centinaia di persone, il giornalista parla senza nascondere le difficoltà della fase. “A pochi giorni dalla presentazione delle liste arriviamo in ritardo e in affanno, ma possiamo recuperare se lo facciamo tutti insieme”, dice Vicinanza. La serata promossa da Amleto Vingiani, promotore dell’appello dei 100 che dice: “Non vogliamo parlare dei partiti. Non vogliamo inasprire gli animi, parliamo delle cose che si possono fare. In questo momento Vicinanza non ha le forze politiche, verranno. Volevamo una candidatura di svolta e figura autorevole. Vicinanza dice no a gente equivoca, che porta tanti voti e poi tormenta il sindaco. Che lo manda a casa. Questa è una primavera stabiese, lui rinuncia a questi voti ma ci siamo noi. Qui dobbiamo riuscire a trasmettere agli altri passione per questa cosa nuova che è avvenuta”.
Poi tocca a Vicinanza: “Signori mie se voi tutti insieme mi chiedete di candidarmi io ci sto, io non mollo. Io sento tutta la responsabilità. Sono un uomo libero, non ho tessere di partito. Sono uomo di centrosinistra questo patto con voi lo stringo. Liberiamo la città dalla camorra. Recuperiamo il pezzo di elettorato che sta a casa. Ho un debito morale con Castellammare, se ho potuto fare il giornalista lo devo a questa città”. Poi guarda a quello che avviene nel campo avverso: “Non so ancora chi sia il candidato del centrodestra ma spero abbia l’onestà intellettuale di dichiararsi contro l’Autonomia. In politica il vuoto non esiste se i partiti sono deboli si aprono varchi al malaffare. Bisogna dire basta a chi apre spazi alla camorra”.
Perciò torna a guardare al centrosinistra in una platea in cui ad ascoltarlo ci sono gli ex sindaci Salvatore Vozza, Toni Pannullo e Nicola Cuomo: “Mi rivolgo a questo schieramento perché possiamo unirci. Non facciamo questo regalo alle destre.
Siamo in tanti stasera. Veramente siamo in tanti. Non siamo soli. Vedo anche l’assessore al Comune di Napoli Teresa Armato. Non sappiamo ancora se siamo maggioranza, ma non siamo soli. L’appello dei 100 dimostra che la società civile si può riconciliare con la politica. Lo devo fare perché questo è il momento. Le sconfitte sono degli uomini soli le vittorie sono della collettività. Mancano pochi giorni troppe dicerie e poche analisi della città. Basta con i gossip”. L’avversario è a destra: “Devono rispettarla la citta’, stop a quelli che l’hanno condotta in questo stato di degrado, fino allo scioglimento per camorra. Colpa della destra. A Castellammare si è realizzato qualcosa di imprevisto e imprevedibile. Atto di passione civile per battere quel clima di diffidenza. Castellammare non è una città di provincia e siamo luogo a cui fare capo, punto centrale di area vasta tra penisola sorrentina e salernitano. Pensate che il 70 per cento dei giovani vuole andare via, non ce lo possiamo permettere. Ingenti investimenti pubblici Castellammare deve svolgere una funzione centrale nella filiera istituzionale. 10 punti di forza. Le acque salate e dolci. Tra poco settimane avremo dati sulla qualità del mare. Gli stabiesi hanno diritto ad un risarcimento. La balneazione deve essere libera, ma dovremmo stabilire come. Ma il 70 per cento deve restare pubblico. Acque dolci 12 milioni di euro non possono servire solo per il restauro della parte architettonico. Le ville di Stabia non sono seconde a nessuno e l’azione di Zuchtriegel lo sta rivalutando. Il parco delle Terme di Stabia vanno collegate all’antico. A Fincantieri è legato il destino della città. Centro antico grande isola pedonale recuperando le bellezze e il percorso delle chiese per gli stabiesi.