Mi sto spazientendo a ricevere messaggi e richieste di voti da cani e porci che di politica non ne capiscono un fico secco e non solo di politica. Fratelli d’Italia? Liste civiche riciclate? Forza Italia? Non è solo la morte dei partiti ma la corsa o rincorsa al posto di consigliere comunale ( dal gettone di presenza alla Camera dei deputati? ) o di assessore/a.
Nomi vecchi e gente piú o meno nuova che tenta l’arrampicata sociale, investendo persino soldi per la laurea on line, che prenderá tanti voti perché “portata” dall’ex consigliere comunale, dall’ex sindaco, dai propri pazienti, da amici e lacchè.
Ebbene, io non ho l’amico, l’amante, il parente di fratelli di pane e puparuoli per cui le competenze, la cultura e l’onestà intellettuale non mi avrebbero mai portato 100, 150, 200 oppure 300 e più voti. Invece la casalinga che acquista la laurea, il carabiniere entrato grazie al politico fascistello, l’infermiera dal cuore d’oro, si candidano, prendono tantissime preferenze pilotate e si arrogano il diritto di parlare nel Consiglio Comunale, nella Giunta, al Piano di zona, ecc…
Questa la porta quello, questo lo porta quell’altro, in questa vergognosa pantomima della politichetta locale mi devo sorbire i soliti discorsi del cambiamento, della novità dalla bocca di shampiste e galoppini che mi danno il voltastomaco e annientano ogni mio sforzo ottimistico.
Ma come faccio ad andare a votare seppellendo le mie conoscenze, la mia tesi sulla Quistione meridionale di Antonio Gramsci, la mia dignitá di donna libera?
Posso esprimere una sola preferenza ma solo per “affetto”, per riconoscenza morale e non seguendo i miei ideali: ma io non sono la commercialista, la moglie dell’avvocato azzeccagarbugli, l’amante del politico da marciapiede e non porto voti. Forse è proprio così: gli intellettuali non vanno in televisione e le persone oneste non si candidano a Nocera Superiore.
Intanto Vittorio Sgarbi viene a visitare il nostro Battistero paleocristiano e ne resta incantato ma almeno un “capre, capre, capre ” all’indirizzo di qualche capra nostrana avrebbe potuto dirlo!
Annalisa Capaldo