Si intitola “Parolana” l’opera che il pittore e urban artist Antonio Cotecchia, in arte Koté, ha realizzato nel quartiere Pastena a Salerno, inaugurata proprio ieri. Nell’antica tradizione campana, ‘o parulan era colui che, urlando di vicolo in vicolo, vendeva frutta e verdura. Ma i parulani, nel loro andare libero e perpetuo per le strade di Napoli e Salerno, facevano molto di più: raccontavano storie e aneddoti popolari che, anche grazie al loro contributo, si sono conservati nel tempo e sono giunti fino a noi.
La “Parolana” di Koté è una giovane donna dai tratti mediterranei o mediorientali, ispirata alle giovani provenienti dai Paesi piagati dalla guerra. La ragazza ha in grembo una macchina da scrivere, una vecchia Olivetti, rappresentativa dei temi focali dell’opera: «Il murales è un invito ai ragazzi a coltivare il pensiero critico e a cercare una sorta di “terza identità” anche tra tesi molto contrapposte tra loro,» commenta Cotecchia. «La conoscenza, la distinzione tra fonti valide e meno valide, è ciò che fa la differenza insieme ad un attitudine sana al confronto.»
Numerose le figure femminili che hanno ispirato l’opera di Cotecchia, dalla giornalista Oriana Fallaci e i suoi coraggiosi reportage, Frida Kahlo per l’arte, ma anche l’attivista pakistana Malala Yousafzai, insieme alle tante eroine quotidiane in tutto il mondo, che non ricevono riconoscimenti per il loro operato. «Tra le cose più interessanti che mi è capitato di sentire durante il processo di work in progress c’è proprio il paragone della figura del murales con Malala. Ho voluto ispirarmi all’estetica di Paesi che sono molto più soggetti alla censura di quanto non sia l’Occidente, per innescare in chi passa davanti all’opera una riflessione, soprattutto tra i più giovani,» commenta Contecchia.
Anche la musica è un elemento fondante del lavoro dell’artista: «Le frasi incorporate nell’opera sono tratte dal brano “Le mie parole” di Samuele Bersani, un pezzo che mi è molto caro e che ha rappresentato meglio di quanto potessi fare da solo i temi che ho voluto raccontare.»
L’opera si inserisce nella tappa salernitana del tour di murales che la Rappresentanza in Italia della Commissione europea sta realizzando nell’ambito dell’iniziativa EU Street Art volta a sensibilizzare sulle principali tematiche di attualità europea ed i risultati conseguiti dall’UE negli ultimi cinque anni.
L’iniziativa che vede coinvolte amministrazioni e associazioni locali di sette regioni italiane nella realizzazione di opere di arte pubblica a cielo aperto, mira a costruire un network per promuovere l’arte muraria come strumento di rigenerazione urbana ed inclusione sociale. L’obiettivo è quello di accrescere il senso di appartenenza all’Unione europea, stimolando il dialogo e la cittadinanza attiva, contribuendo al contempo a migliorare la qualità della vita all’interno delle comunità.
Questi valori sono fondamentali per l’Unione europea che, in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa 2024, ha ribadito il suo impegno a sostenere e difendere la libertà e il pluralismo dei media nell’UE e nel resto del mondo. L’accesso all’informazione libera, pluralista e di qualità è al centro del sistema di valori e della democrazia nell’UE, così come incarnato da “Parolana”.