Il teatro diventa parte integrante dell’educazione dei ragazzi: sono 120 gli studenti in scena domani e domenica 26 maggio, ai quali viene affidata l’apertura della stagione estiva del Teatro Grande di Pompei.
In scena “Pluto: God of Gold”, riscrittura da Aristofane, del regista sette volte Premio Ubu Marco Martinelli con musiche di Ambrogio Sparagna, eseguite da Antonio Matrone, Vincenzo Core, Erasmo Treglia, Tammorra Trio, professionisti della scena teatrale di fama internazionale.
“Pluto” è l’ultima commedia delle undici superstiti di Aristofane. Il contadino Cremilo è ossessionato dalle ingiustizie che dilaniano Atene: perché le ricchezze vanno solo ai malfattori? In base al responso dell’oracolo, segue la prima persona che incontra, un cieco: quel cieco è Pluto, il dio della ricchezza. Per forza i soldi van sempre ai delinquenti e ai corrotti: perché il dio non ci vede! Cremilo decide così di curarlo e gli restituisce la vista, e tale atto “rivoluzionario” porterà abbondanza e serenità nelle case dei giusti.
«L’inquieto presente rivive tra le pietre millenarie di Pompei» dichiara Marco Martinelli. «La cecità del dio è infatti la causa dell’iniqua distribuzione delle ricchezze, e la guarigione del dio, nel piano di Cremilo, sarà un atto dichiaratamente rivoluzionario. È incredibile come, nel capitalismo finanziario imperante di questo terzo millennio, nel consumismo che tutti ci riduce a merci, l’apologo di Aristofane funzioni come una freccia incendiaria, in grado di divertirci, sorprenderci e farci pensare. E soprattutto farci ancora “sognare” che il mondo possa cambiare, che la politica ritrovi il suo afflato di giustizia.»
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Parco Archeologico di Pompei, con l’intuizione del direttore Gabriel Zuchtriegel, e l’Ufficio scolastico regionale della Campania. L’idea è, nelle parole dello stesso Zuchtriegel, «restituire al teatro, per dirla con Aristotele, la sua funzione di catarsi, di purificazione delle nostre menti e anime attraverso il pronunciare una verità, a volte anche scomoda.»
I ragazzi provengono dai licei delle cittadine limitrofe della provincia vesuviana: Pompei, Torre del Greco, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata. Dopo il Liceo “E. Pascal” di Pompei, l’Istituto Superiore “E. Pantaleo” di Torre del Greco, entrano il Liceo “G. de Chirico” di Torre Annunziata e l’Istituto Superiore “R. Elia” di Castellammare di Stabia. Il coordinamento è affidato alla dottoressa Maria Rispoli.