♥ Resto alla finestra a guardare la mia vita che scorre come un passeggero al finestrino di un treno, non potendo far altro che assistere al divenire degli eventi pur prendendone parte come protagonista.
Resto alla finestra mentre le persone mi abbracciano, mi parlano, mi mettono in guardia e intanto vedo davanti agli occhi lo scorrere inesorabile della mia vita e della mia ingenuità perduta.
Resto alla finestra ad analizzare ogni singolo errore commesso o semplice disattenzione o mera indolenza e non posso far altro che combattere dall’età più verde, senza prostrarmi nè versare lacrime.
Resto alla finestra fingendo di star bene ma la paura e l’ansia del domani mi stringono in una morsa inestricabile e tutto viene avvolto dal fumo delle sigarette e dalla quotidiana follia.
Resto alla finestra mentre il resto del mondo continua la propria vita senza badare ai miei segreti pensieri, alle notti che non hanno riposo ed ai giorni che non fan rumore.
Resto alla finestra a dire a me stessa che forse sto dimenticando che il mio unico tatuaggio sul corpo è πάντα ῥεῖ e che anche la notte più buia lascia il posto al sole rassicurante del mattino.
Resto alla finestra chiedendo una tregua a Dio o chi per Lui almeno per riuscire a prendere la rincorsa e a ritrovare quelle forze che mi hanno sempre permesso di superare ogni asperità.
Annalisa Capaldo