Nel mondo imprenditoriale odierno, la sostenibilità non è più un’opzione, ma una necessità. Gli stakeholder sono sempre più consapevoli dell’impatto che le aziende hanno sulla società e sull’ambiente, e questo si riflette nell’importanza crescente degli indicatori ESG (Environmental, Social, Governance). Tra questi, la dimensione sociale assume un ruolo fondamentale, soprattutto quando si parla di benessere dei dipendenti. Ce ne parla a riguardo Maria Piscopo, CFO ANTUR, un’azienda giovane ma già ben posizionata nel comparto “RICERCA E SVILUPPO”.
Dott.ssa Piscopo, la salute e la sicurezza sul lavoro rappresentano per l’azienda un costo o un investimento?
“Il benessere dei dipendenti inizia dalla salute e sicurezza sul posto di lavoro. Programmi di fitness, accesso a consulenza psicologica e politiche di lavoro flessibile non sono solo benefici per i lavoratori, ma sono investimenti che le aziende fanno per garantire un ambiente di lavoro produttivo e sicuro. Un dipendente che gode di una buona salute, è un dipendente che lavora meglio, e questo si traduce in prodotti e servizi di qualità superiore”.
Diversità e Inclusione sono dunque valori che arricchiscono un‘azienda?
“La diversità e l’inclusione non sono solo parole d’ordine, ma valori che arricchiscono l’ambiente aziendale. Programmi che supportano le esigenze di una forza lavoro diversificata contribuiscono a creare un ambiente di lavoro accogliente e stimolante, migliorando il benessere individuale e collettivo. Questo non solo aumenta la soddisfazione e l’engagement dei dipendenti, ma migliora anche l’immagine aziendale.”
Impatto sociale: siamo dunque oltre i confini aziendali?
“Il benessere aziendale ha un impatto che va oltre i confini dell’azienda stessa. Aziende che promuovono attivamente il benessere dei propri dipendenti spesso si impegnano in iniziative comunitarie e supportano cause sociali, estendendo i benefici del loro impegno a tutta la società. Questo rafforza la loro responsabilità sociale e migliora la loro valutazione ESG.”
Verso il 2030: quali sono le strategie per ottenere la Certificazione ESG?
“Al fine di ricevere o migliorare la certificazione ESG entro il 2030, le aziende devono integrare strategie di benessere aziendale che siano misurabili e sostenibili. Allineare le iniziative di benessere con gli SDG dell’ONU, fornire reporting trasparentI e valutare continuamente l’efficacia dei programmi sono passi essenziali in questa direzione.”
Innovazione e pionierismo sono dunque finalizzati al benessere dei dipendenti?
“La nostra azienda ha sempre posto il benessere dei dipendenti al centro della sua filosofia operativa. Essendo stati pionieri in questo campo, abbiamo collaborato con l’INFN per analizzare circa 9000 dati relativi ai nostri dipendenti. I risultati hanno mostrato miglioramenti significativi in tutti gli aspetti del benessere, dalla salute fisica e mentale all’engagement lavorativo. Questo non solo conferma l’efficacia delle nostre iniziative, ma sottolinea anche quanto sia fondamentale per noi investire in risorse e programmi che promuovano una cultura aziendale sana e sostenibile. Inoltre i dati raccolti e analizzati dimostrano che il benessere dei dipendenti non è un concetto astratto, ma una realtà misurabile con effetti tangibili. Le aziende che, come la nostra, hanno scelto di essere pionieri in questo ambito, stanno raccogliendo i frutti di un ambiente lavorativo più felice e produttivo. Questo approccio proattivo al benessere aziendale è un investimento nel futuro, non solo per la crescita sostenibile dell’azienda ma anche per il benessere della società nel suo complesso.”
Il benessere dei dipendenti non rappresenta più solo un dovere etico?
“Certamente no in quanto esso è un pilastro fondamentale per costruire una reputazione aziendale sostenibile e responsabile, una strategia chiave per rimanere competitivi sul mercato. Gli stakeholder, ora più che mai, si rivolgono a chi fa sostenibilità non solo a parole, ma con fatti concreti e misurabili.”