Se volessimo capire in cosa consiste davvero la razzaumana, dovremmo solo osservarla in tempo di elezioni. Ma ora è tempo di sciogliere le vele.
Chi scrive, spesso ha usato l’arma pannelliana dell’astensione: ho le prove, proprio ieri ho ritirato la mia seconda scheda elettorale (quella coi bollini che timbrati testimoniano la partecipazione alle urne), pur avendo qualche anno in più dei debuttanti o semi debuttanti. Stavolta è importante votare in Europa. Abbiamo bisogno di tenere a bada pericolosi populismi, prendere decisioni nette in materia di guerra in corso da ormai troppo tempo, ripristinare l’idealismo politico dei padri fondatori e delle menti ispiratrici (il manifesto di Ventotene esiste ancora in qualche sbiadita copia ?), usare lo strumento economico-finanzario evitando gli sprechi e le ruberie ma nello stesso tempo tornando a una flessibità che consenta a chi è indebitato da sempre (l’Italia in primis) di continaure a sostenere la zavorra del passato in maniera adeguata. Poi c’è tutto il resto, non trascurabile affattp: diritti, clima, pari opportunità.
Anche per le comunali stavolta consigliamo di partecipare alla scelta di chi amministrerà grossi e piccoli centri per i prossimi cinque anni. In Campania il test probante riguarda un capoluogo di provincia come Avellino e due grossi centri reduci da disavventure sotto forma di collusioni varie, ovvero Castellammare e Torre Annunziata. Attenzione anche a quel che accadrà nell’Agro: Nocera Superiore, San Marzano e Sarno. Scegliere la continuità che ha assicurato un’amministrazione che ha tenuto la barra dritta in era Covid oppure concentrarsi su nuove (a volte azzardate) avventure o in ritorni in pista ? Anche qui poste in palio notevoli, partendo dalla distribuzione ancora in corso di Pnrr e quello che arriverà con la Coesione. Diceva il poeta: Sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha nell’urna (riferendosi notoriamente ad altro). Crediamoci ancora, proviamo l’ebbrezza della novità caratterizzata dal sabato. Facciamolo come vogliamo.