C’è chi festeggia il suo compleanno con una festa, chi con un viaggio, chi magari vuole esorcizzare il tempo che passa con sensazioni forti e lo fa provando l’ebbrezza del bouncing jumping. Il 25 Maggio, Paul Weller (all’anagrafe John William Weller), festeggia il suo compleanno scegliendo di onorare i suoi 40 anni e passa di carriera artistica con un nuovo lavoro musicale, il suo 17esimo album da solista. Il titolo è semplice e banale, 66, come i suoi anni, come il tempo che passa, come la voglia di essere ancora un
protagonista della scena musicale mondiale. Da un punto di vista musicale è difficile etichettare l’artista, poiché, negli anni, si è rigenerato diverse volte: i suoi esordi punk rock con i The Jam (affiancarono i Clash nel White Riot Tour), la stilosa ed elegante metamorfosi soul-pop degli Style Council, fino alla sua carriera da solista, terreno fertile per la sperimentazione di diversi linguaggi musicali. 66 è un contenitore musicale variegato: orchestrazione classica, arrangiamenti non banali, melodie e sonorità
eleganti e raffinate. 12 tracce, si inizia da Ship Of Fools, una ballad acustica, con arrangiamenti di piano e flauto, molto piacevole e
rilassante. Si continua con Flying Fish, un tuffo nelle atmosfere disco anni ’70: non so perché ho pensato a The Winner Takes It
All degli ABBA, bha! Poi arriva Jumble Queen è l’atmosfera inizia a scaldarsi: ecco il Paul Weller che mi piace! Il disco scorre alternando ballads e brani orchestrali come Rise Up Singing e My Best Friend's Coat. Poi, verso la fine, Weller si “Bowiezza” con In Full Flight, Soul Wandering e Burn Out, che ha una bella performance di ottoni. Da segnalare la notevole Nothing, quinta traccia del disco, da ascoltare chiudendo gli occhi: come predicavano i Frankie Goes to Hollywood….Relax. Jumble Queen rimane, per me, il brano più bello del disco: sarò nostalgico, sarò legato a The City, Going Underground, Town Called Malice, Shout To The Top, You’re The Best Things, Walls Come Tumbling Down, sarà l’età
…. ma avevo altre aspettative. Il lavoro, seppur fatto bene, non mi entusiasma molto. Naturalmente è il mio personalissimo pensiero.
Chissà se un giorno rivedremo il sodalizio Weller Talbot ricalcare di nuovo le scene e dare vita agli Style Council reprise, una evenienza molto lontana, visto che, dal 2000, Talbot è il tastierista degli Who.
Nel frattempo Weller è in tour: ci sono tappe in Irlanda, Inghilterra, Stati Uniti, ma al momento nessuna data italiana, fino al 08/11/2024. Gli appassionati dovranno aver pazienza, magari saranno annunciate nuove date per il 2025, magari in Italia.
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