Ieri pomeriggio sono stata per diverse ore davanti al Comune di Nocera Superiore, in alcuni seggi elettorali e a parlare con gente del popolo, in strada.
Le previsioni del ballottaggio e il vantaggio del dottor Gennaro D’Acunzi erano stati previsti, cosí come il resto: per gli aspiranti consiglieri comunali, invece, quel che è fatto è fatto e il 23 e 24 giugno eleggeremo il futuro sindaco di questa città.
Saranno due settimane di fuoco, non solo per le temperature del meteo: ora il popolo dovrà scegliere senza se e senza ma chi dovrà amministrare per il prossimo lustro, senza troppi litigi, ci si augura, con un’opposizione ragionevole e combattiva al tempo stesso.
Senza nulla togliere alla maggioranza, ho sempre ritenuto le forze dell’opposizione non solo necessarie, ma spesso addirittura più pregnanti. Da lí nascono idee, aggiustamenti, logiche che chi è al potere neppure intuisce e diviene fondamentale per far valere le ragioni di chi, sovente, non ha voce.
Due settimane di fuoco non solo per i due candidati al ballottaggio, ma anche per tutti i cittadini che speravano di non dover più ricevere telefonate, messaggi sui social, inviti a cene, comizi, caffè e aperitivi, e persino per gli studenti che, avendo scuola occupata per le elezioni, vedranno procrastinati gli esami orali.
Tutto verrà deciso dal solito stratagemma delle alleanze ove non si bada nè al partito nè alle persone, ma semplicemente ai voti necessari per vincere: ma la gente ha dimostrato di non essere stupida ed ha premiato o punito atteggiamenti ed errori fatti sia in campagna elettorale sia prima.
Sono persuasa che avremmo già il sindaco se questi non avesse commesso qualche fesseria in campagna elettorale: sono importanti anche i consiglieri del re, come insegna Machiavelli, che oggi potrebbero essere l’addetto stampa, il responsabile della comunicazione.
Della vecchia amministrazione, invece, potremmo parlarne a lungo, della pseudo continuità, degli assessorati affidati a gente incompetente, dei sorrisi falsi e dei selfie .autoreferenziali.
Chi si loda s’imbroda, insomma, e forse per qualcuno è arrivato davvero il momento di trovarsi un lavoro, come abbiamo fatto tutti.
Non vi è bisogno di demagogia: il popolo non è sciocco, sa valutare la bontá di ciò che è stato fatto e di quello che andava fatto e non si è fatto, scusate il gioco di parole, ma è proprio qui che voglio concludere.
Un appello fattivo stavolta voglio lanciarlo io, senza paura di dire la veritá, come nel mio stile, come mi ha insegnato, tra gli altri, Sandro Pertini: chiunque diventi sindaco non prometta cariche a donne e uomini incompetenti, non affidi aree delicate alla signorina che ha preso tanti voti non certo per i suoi meriti pregressi ma grazie all’amico politico navigato, alla famiglia o altro.
Si affidino cariche e compiti a gente che conosce la gestione dei servizi e degli interventi di quel dato settore e se ne valuti ex ante, in itinere ed ex post l’operato. Si chieda alla gente del popolo se è soddisfatta.
Si faccia davvero rinascere una città desolata, in cui i giovani scappano di giorno e di sera, senza felicità. Si apra questa benedetta biblioteca, tutti i giorni, con bibliotecari veri e la si faccia funzionare a dovere (son 25 anni che lo dico), si aiutino le famiglie in difficoltà, non solo con il pacco alimentare, ma anche con il doposcuola gratuito perché solo la cultura, l’istruzione e il sapere rendono liberi, si rendano effettivi la commissione per le pari opportunità e lo sportello donna.
Questi sono i tre punti cruciali del mio programma pubblico, che ho donato a chi amministrerà, fondamentali per l’avanzamento civile del nostro borgo, in cui ci sono ancora troppi maschilisti, in cui ancora un uscire del Comune si prende la briga di zittire una donna senza alcun rispetto o motivazione.
Vinca il migliore!
Annalisa Capaldo