Torniamo sul caso accennato un giorno fa, nella speranza che l’immotivato muro alzato nei confronti di una ragazza di 17 anni, alle prese con motivatissimi problemi di salute, dall’istituzione scolastica nei sui confronti. Accade in un istututo superiore di Nocera Inferiore: la ragazza ha effettivamente superato il monte assenze. Ma il motivo è a conoscenza di tutto il corpo dirigente e dicente della scuola. na storia che ha dell’assurdo e che dimostra quanto facilmente la scuola possa trasformarsi in un terreno fertile per l’emarginazione degli studenti, mentre invece dovrebbe insegnare loro l’importanza di solidarietà ed inclusione.
La ragazza è sempre stata una studentessa diligente ed impegnata che ha raggiunto risultati lusinghieri nel suo percorso scolastico, anche quando è arrivata una doppia diagnosi di ENDOMETRIOSI e ADENOMIOSI che le ha stravolto completamente la vita.
Nonostante circa 150 assenze e uno studio compiuto a casa, in totale solitudine e senza che la scuola abbia fornito nel frattempo il minimo supporto, è riuscita comunque a concludere il terzo anno con una media brillante (quasi 8).
Con il quarto anno la scuola,pur essendo informata sulle condizioni della ragazza, ha continuato a mostrarsi totalmente indifferente rispetto alla situazione. A fine quadrimestre, pur avendo già superato il limite di assenze del 25% sul monte ore annuale, la ragazza consegue una media ancora buona,nonostante qualche voto ingiustamente abbassato in conseguenza delle assenze e un’insufficienza in Filosofia dove il 7 della prima interrogazione, mancando la seconda, si trasforma in 4. A quel punto i genitori si battono per una soluzione che permetta di garantire il DIRITTO ALLO STUDIO, Vari colloqui portano alla proposta di DAD. A distanza di 48 ore dal sì delle istituzioni scolastiche, ai genitori viene comunicato che la Didattica A Distanza non si può effettuare e indicano come unica soluzione il ritiro della ragazza dalla scuola entro il 15 marzo, con la possibilità di sostenere a giugno un esame integrativo da privatista. I genitori comunicano il rifiuto a questa soluzione, che a loro giudizio avrebbe causato un danno didattico e psicologico a alla figlia, chiedendo che la scuola li sostenesse e desse almeno la possibilità di ottenere le valutazioni necessarie a superare l’anno. Il solo problema delle assenze infatti poteva essere derogato dalle certificazioni mediche, così come già avvenuto l’anno precedente. La scuola come risponde ? La deroga avrebbe potuto essere rigettata dal Consiglio di Classe e che la ragazza in quel caso non sarebbe stata ammessa all’anno successivo. All’inizio di aprile, in occasione di un incontro scuola-famiglia, i genitori presentano una relazione medico-legale per spiegare il nuovo percorso terapeutico iniziato e per chiedere ancora una volta sostegno e disponibilità per le interrogazioni da svolgere visto che la ragazza stava ancora male e non sarebbe stata bene in tempi brevi. Inviti che sarebbero caduti nel vuoto. Anzi, negli ultimi giorni di scuola i genitori avrebbero assistito al sistematico rifiuto di interrogare la ragazza da parte di alcuni docenti.