Secondo l’accusa, il clan avrebbe raccolto voti per l’attuale sindaco di Scafati e per la moglie Monica Paolino in occasione del turno delle regionali in cambio di appalti e concessioni. Secondo l’Antimafia si tratta di un “nuovo modo di fare camorra” che non punta più alle estorsioni, ma a entrare a far parte del tessuto economico e amministrativo della città di Scafati.
Il pm contesta l’accusa di scambio elettorale politico mafioso sia per le elezioni comunali del 2013 che per le regionali del 2015. In particolar modo, l’ex sindaco avrebbe stretto un patto con il clan Loreto-Ridosso e al termine di una requisitoria l’accusa ha chiesto la condanna del fratello del sindaco, Aniello Aliberti, alla pena di 6 anni e 3 mesi.
Per la moglie ed ex consigliere regionale di Forza Italia, Monica Paolino, la richiesta è di 5 anni e 4 mesi. Per l’ex consigliere comunale Roberto Barchiesi, invece, una pena a 5 anni e 9 mesi. Per Andrea Ridosso chiesti 3 anni e 4 mesi, per Giovanni Cozzolino 5 anni e 4 mesi. E ancora, 5 anni e 9 mesi per Ciro Petrucci (ex vicepresidente dell’Acse).