
“In queste ore sto cercando di guarire le ferite di quanto ho ascoltato ieri durante la requisitoria del Pm che ha fatto il suo dovere secondo i suoi convincimenti “pur non conoscendo questo processo” come lui stesso ha affermato. Non ho mai nascosto nulla della vicenda giudiziaria che mi vede imputato, consapevole della mia innocenza.
Credo sia giusto dovervi chiarire quanto sta accadendo in queste ore per evitare informazioni diverse da quelle che si prova a far passare. – dichiara Pasquale Aliberti sindaco di Scafati –
Dopo 10 anni di indagine, la Procura ha chiesto una condanna ma il giudizio finale spetta al giudice solo dopo che saranno ascoltati i miei avvocati, in particolare Sica, Pepe e Cardiello che anche attraverso atti amministrativi chiari, attraverso testimonianze, attraverso il racconto di azioni concrete prodotte contro la camorra qui a Scafati, hanno rappresentato nelle aule giudiziarie chi era l’uomo, il professionista, il medico, il sindaco Pasquale Aliberti.
Ho fiducia nella giustizia e sono #grato a loro e quanti in queste ore mi stanno dimostrando vicinanza e affetto. Un attestato di #stima che arriva da voi cittadini che ormai mi conoscete da decenni e avete consapevolezza del grande amore che ho per questa Città per la quale sacrifico anche la mia vita privata. Ringrazio tutti voi per la sensibilità di comprendere che in questi 10 anni una famiglia, la mia, è stata distrutta #ingiustamente e che ci sono due ragazzi che nonostante tutto ci danno la forza per andare avanti.
Ci aspetta nei prossimi mesi la #requisitoria della difesa…e poi finalmente una sentenza. Nel frattempo lavorerò come ho sempre fatto e come amo fare per la rinascita di Scafati senza #indugio e senza distrarmi un secondo dal nostro obiettivo, insieme ad una grande squadra. Scusatemi se alle provocazioni dei miei avversari e nemici resterò in silenzio”.