I “Cento Occhi” del titolo del nuovo memoir di BigMama, in libreria per Rizzoli all’interno della collana Nuove Voci, sono gli occhi degli hater e dei bulli che negli anni hanno compromesso l’immagine della star della body positivity di Sanremo 2024.
Sofferenza e rivincita, i temi chiave dell’autobiografia: «Sono cresciuta nella convinzione di non poter fare nulla da grande, che non sarei mai arrivata dove volevo. Per una persona come me sognare era inutile. Tanto non ce l’avrei fatta, ero solo una bambina grassa. Invece io sono molto di più, e adesso ne sono finalmente consapevole», scrive.
A Giffoni, proprio nei giorni del Giffoni Film Festival, il colpo di fulmine con il rap: nel 2013 assiste ad un concerto di Salmo, al quale tra l’altro si trovava per accompagnare il fratello, e riguarda in loop i video fatti. «Fu uno show incredibile, un’iniziazione. Quando tornai a casa non ero più la stessa, come Cenerentola da sfigata a illuminata è stato un attimo», ricorda Marianna, questo il nome della cantante.
Il rap diventa così un veicolo per molte emozioni che forse in altri generi sono un po’ tabù: la rabbia, la ribellione, la denuncia. E così, quel disagio che pesa sulle spalle di una ragazza poco più che tredicenne diventa il carburante per l’espressione artistica che la porterà a trasformarsi in BigMama.
Così, inizia un percorso che la porta prima ai margini della scena rap, poi nel 2023 sul palco dell’Ariston come spalla della stella sexy del pop Elodie, e infine nel 2024 con il brano “La rabbia non ti basta”, inno all’amore di sé oltre ogni disagio e discriminazione. L’arrivo sul palco dell’Ariston è già cinema, per BigMama: «Fu un momento magico in cui riuscii a esprimere tutta la mia grinta, a coinvolgere il pubblico. La me bambina mi stava guardando e io dovevo essere forte per lei: guarda dove sono, credici, anche se gli altri dicono che non puoi farcela perché sei grassa, perché sei una donna, perché vieni da una realtà piccola e da una famiglia non benestante, perché sei queer,» racconta.
Il libro vuol essere un messaggio, dedicato ai tanti fan, giovani e meno giovani, che si identificano nelle parole e nella musica di BigMama: «Ci si può sentire sbagliati fin da piccoli e riuscire comunque a raggiungere qualcosa di grande. Voglio usare la mia storia per dirvi che nessuno è sfortunato, solo che a volte non ci valutiamo abbastanza. Quello che sono ora lo devo anche al passato turbolento che mi ha dato la spinta per andarmi a prendere quello che mi spetta.»