Abrogare la legge sull’autonomia differenziata: è l’obiettivo del quesito referendario depositato oggi in Cassazione da 34 soggetti, tra cui i principali partiti di opposizione, che si sono presentati uniti contro una delle misure-simbolo del governo di Giorgia Meloni, ma anche i sindacati Cgil e Uil e numerose associazioni come l’Anpi o il Wwf Italia.
La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha descritto così l’iniziativa: “È una bella giornata, siamo qui a presentare insieme alla forze politiche, sociali un quesito per fermare l’autonomia che spacca in due questo Paese che invece ha bisogno di essere profondamente ricucito nelle diseguaglianze territoriali che il Sud e le aree interne hanno pagato fin troppo”. Un obiettivo per il quale, ha detto Schlein, il Pd si sta “muovendo anche con le Regioni”.
Obiettivo condiviso anche con il leader del M5S Giuseppe Conte: “Stiamo offrendo, con questo referendum, l’occasione ai cittadini di contrastare lo Spacca Italia. Lo firmeremo tutti insieme per evitare la condanna a morte della sanità, dell’istruzione, delle infrastrutture specialmente nelle aree più in difficoltà del Paese e per evitare che un macigno arrivi sulle imprese del Nord che rischiano di essere soffocate dalle burocrazie di 20 staterelli diversi”.
Accanto a loro, fra gli altri anche i rappresentanti di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, Maria Elena Boschi per Italia Viva e Riccardo Magi di +Europa, e per la Cgil, Maurizio Landini, che ha assicurato la mobilitazione del suo sindacato: “Coerentemente con la raccolta firme che stiamo facendo per il referendum sul lavoro pensiamo che occorra cancellare la legge sull’autonomia differenziata perché porta a differenziare i diritti, porta a un arretramento dei diritti e delle libertà”