Addio a Pier Francesco Galli, il maestro della psicoanalisi che non voleva essere un “maestro”. Fondò collane editoriali e la rivista “Psicoterapia e Scienze Umane”, ancora oggi considerata tra le più autorevoli del settore Nato nel 1931 a Nocera Inferiore, studiò psichiatria e psicoanalisi a Milano, Basilea e Zurigo. Suo fratello, il notissimo a Nocera e non solo Vieri Galli, fior di medico impegnatosi in politica col centro-sinistra sfiorando l’elezione al Senato, è volato via qualche anno fa. Pier Francesco era caratterialmente diverso da Vieri ma dotato dalla stessa voglia di scandagliare la realtà, di aiutare il prossimo, di trasformare la curiosità in ingegno e viceversa. Aveva l’hobby della conoscenza quasi maniacale di ogni stazione ferroviaria, gli piacevano i cani. Ironico, mai saggente. Aperto al dialogo, con tutti e su tutto.Pur da lontano ha dato lustro a Nocera.
Pier Francesco Galli descrisse alcuni sviluppi della psicoterapia, della psicoanalisi e della psichiatria in Italia nei primi anni 1960, in particolare riguardo al progetto culturale delGruppo Milanese per lo Sviluppo della Psicoterapia da lui fondato (che nel 1978 prenderà il nome di Psicoterapia e Scienze Umane). Vengono discussi, tra gli altri, i seguenti temi: l’inserimento di nuove tecnologie e discipline (come la psicologia e la sociologia) nella cultura italiana del dopoguerra, il ruolo degli intellettuali, la formazione alle professioni di aiuto e la diffusione della psicoanalisi, il lavoro di équipe nei servizi psichiatrici, il ruolo delle case editrici, i corsi di aggiornamento organizzati a partire dal 1962, la cultura della psichiatria descrittiva importata nei primi anni 1980 dagli Stati Uniti col DSM-III, la aziendalizzazione della Sanità, e così via.