Un saggio che analizza il mondo del metaracconto, dalla prospettiva di uno spettatore incallito
Che cos’hanno in comune Mima Kirigoe, la idol protagonista del thriller animato Perfect Blue, e Riggan Thomson, il protagonista del film premiato agli Oscar 2015 Birdman? Sono entrambi personaggi-specchio, protagonisti di una storia su più livelli che racconta la loro interiorità nel contesto della costruzione di un’opera di fiction – serie tv e film nel caso della giovane Mima, un adattamento teatrale di Raymond Carver nel caso di Thomson.
Un’altra cosa che hanno in comune è che le loro storie sono oggetto d’analisi in “L’arte che imita l’arte. Letteratura, (meta)cinema, citazionismo”, una raccolta di saggi sull’arte del meta-racconto e sui rapporti interdipendenti tra opere d’arte a cura della giornalista Maria Luisa Rescigno, curatrice del progetto di divulgazione e informazione Artietheque.
“L’arte che imita l’arte” è una riflessione che non riguarda soltanto i film oggetto d’analisi, ma anche ciò che emerge dei registi e degli autori in qualità di narratori – raccontano il proprio tempo? Raccontano il loro rapporto con il cinema e con l’arte utilizzando un personaggio-maschera, o si pongono come osservatori della grande macchina del racconto? Anche il modo di raccontare e raccontarsi è un elemento rilevante all’interno di questo lavoro, nato tra il 2017 e il 2018 e poi sottoposto ad un processo di revisione e aggiornamento – ad esempio, la prima stesura del capitolo dedicato alla serie italiana Boris non poteva tener conto dell’uscita della quarta stagione della stessa, annunciata due anni dopo, così come il capitolo dedicato all’animazione e in particolar modo al regista Satoshi Kon non poteva tener conto del ritorno di Perfect Blue in sala ad aprile 2024.
Il saggio è oggetto di una campagna di crowdfunding della casa editrice BookABook, a partire da lunedì 15 luglio, e verrà pubblicato una volta raggiunta la quota di 200 preordini entro i 100 giorni di svolgimento della campagna.
Maria Luisa Rescigno, nata a Nocera Inferiore, è una giornalista professionista e microblogger culturale che studia il rapporto tra informazione e mondo nerd, con particolare attenzione al cambiamento della percezione del mondo della stampa rispetto al mondo dell’animazione giapponese, del cosplay e dei giochi di ruolo tra la fine del primo decennio degli anni Duemila e i giorni nostri. Terza classificata al Certamen Tassianum 2011 con il saggio “Cristiani e Musulmani in guerra e in amore”. Ha partecipato alla scrittura e alla drammaturgia degli spettacoli “TU 2.0” e “So, Happy Birthday” della compagnia Artenauta Teatro.