Da oggi Nocera Superiore, la città in cui sono cresciuta ed in cui sono volutamente ritornata, ha il suo nuovo Consiglio comunale e la sua Giunta, guidata dal sindaco Gennaro D’Acunzi, scelto dal popolo dopo due amministrazioni Cuofano.
Al di là dei possibili ricorsi e delle rimostranze che non mancheranno per ovvi motivi e di cui abbiamo avuto notizia in questi ultimi giorni, come cittadina di Nocera Superiore sono felice che sia stato scongiurato il commissariamento del Comune.
Cos’è, infatti, il bene della collettività se non sperare sempre in un miglioramento delle condizioni sociali, economiche e culturali del posto in cui si vive?
Cosa c’è di più importante del rendere più equa la distribuzione delle ricchezze cercando di eliminare il più possibile le disparità socio-culturali ed economiche tra le persone?
Il bene comune è anche fidarsi dei propri rappresentanti votati e successivamente eletti sia in Parlamento che negli enti locali: la fiducia è tutto, sia negli affari privati che pubblici, se viene meno quest’ultima crollano anche le basi per una reale collaborazione e una sentita partecipazione.
Parole come onestá, lealtá, rispetto sono fondamentali in ogni rapporto sociale e in qualsiasi compagine civile e la delusione derivante dal crollo dei propri ideali e delle personali convinzioni fa assai male.
Quindi chi ha davvero a cuore il bene della collettività può dimostrarlo a partire dalle piccole cose, cercando innanzitutto di non nuocere al prossimo, di comportarsi in modo corretto e pulito.
Gesti che possono sembrare frivoli e banali arrivano a rivestire rilevanza cruciale, come evitare di gettare le cicche o altri oggetti a terra, raccogliere gli escrementi dei propri amici pelosi, evitare sguardi pieni di assurda acredine al collega o al presunto rivale, smetterla di ferire di proposito il prossimo, anche solo a parole.
Non è buonismo il mio, nè paradosso: sono certa che se pensassimo al bene altrui e non solo al nostro anche il governo delle città e delle nazioni rivestirebbe una priorità assoluta e si raggiungerebbero livelli di soddisfazione e di pace mai visti.
Partire dal piccolo per giungere al grande, dal sorridere ad una persona in difficoltà fino all’ aiuto effettivo che si possa elargire ad un altro essere umano, dall’essere riconoscente per un favore ricevuto al dire sempre la verità.
Lo so che a molti sembrerà banale questo mio articolo, a qualcuno anche noioso, ma io resto persuasa che la cattiveria generi il male dell’intera collettività, così come l’arrivismo di taluni.: deve partire da ognuno di noi, dal nostro comportamento quotidiano, dalla morale dentro di noi, senza scomodare le divinità.
Il mio augurio alla nuova amministrazione è questo, valido per tutti, maggioranza e opposizione, ovvero mettere da parte interessi personali e familiari, ambizioni e risentimenti, rendendo con umiltà un servizio al popolo, nella consapevolezza che ricoprire un incarico pubblico sia un onere ma soprattutto un onore da meritare e valorizzare.
Annalisa Capaldo