Opportunità di lavoro, videomaking e tecnologia. Di questo si è parlato in Sala Verde, questo pomeriggio, durante il workshop (dedicato ai + 18), presentato da Malcolm Rossi (Sony Italia responsabile area professional ed educational) e Simone Cioè (Videomaker e Content Creator), insieme a Sergio Angeloni, patron di FotoEma (main partner Giffoni54).
“Diventare videomaker oggi: dalla stanza di casa allo studio creativo”, questo il titolo dell’incontro, che ha visto protagonista assoluto il filmmaker, content creator, co-founder di Crope Studio, Simone Cioè. Il giovane professionista ha raccontato come è nata la sua passione e come sia riuscito a trasformarla in un lavoro che gli ha permesso di fondare un’azienda con ben 7 dipendenti.
«Sono riuscito a costruire questo lavoro, in Italia – ha detto Simone – Mi piace l’idea di poter dire che si possa fare anche qui nel nostro Paese, invece di andare all’estero. Sono passati 10 anni dal mio primo video su Youtube. Adesso ho un team di lavoro che gestisco, una realtà che è diventata uno studio creativo e di produzione a Milano. Il mercato richiede qualità e competizione. Molti si chiedono come ci si riesce. Non sapevo di voler fare questo lavoro fino ai 16 anni quando qualcuno mi ha messo in mano una telecamera. Studiavo Informatica, ma la programmazione non faceva per me. Mi sono innamorato di questo mondo. L’altro elemento fondamentale per la mia vita è stato lo scoutismo, la cosa più bella che mi sia mai successa. Infatti il motivo per cui ho iniziato a realizzare video, è stato un progetto su un bene confiscato dell’Associazione Libera, la storia di una vittima di mafia. Decidiamo di raccontarla e ci ha permesso di girare l’Italia, arrivando fino al viceministro degli Interni. Avevo 18 anni». Da quel momento l’idea di imboccare il percorso di videomaker. Simone lascia casa, apre un canale Youtube, parte per la Nuova Zelanda, quindi il ritorno a Milano, Roma e ancora Milano. Poi la fondazione dell’azienda e la chiamata di Sony per raccontare l’universo tecnologico».
Un case history che ha catturato l’attenzione dei giffoner in sala, tutti studenti di accademie e scuole di cinema. «Il nostro format serve proprio a dare una prospettiva nuova ai giovani – dice Sergio Angeloni – Vogliamo mostrare testimonianze attraverso la nostra vicinanza di rivenditori specializzati con chi produce tecnologia come Sony Italia. L’esempio di Simone, che è diventato videomaker e ha fondato una impresa con sette dipendenti, significa anche passare dall’utopia alla concretezza e che le opportunità vanno colte».
Questo è il quarto workshop targato FotoEma, dedicato alla tecnologia e alla comunicazione tramite l’audiovisivo. In Italia vedo tanti ragazzi interessati a questo settore, siamo allineati con il resto d’Europa a livello di creatività. Avendo a che fare con scuole, accademie, facoltà di architettura, noto che ci sono tantissimi ragazzi che vogliono essere presenti nel mondo della sceneggiatura, della fotografia, videomaking, regia, direzione della fotografia, nel mondo delle Arti visive. Quello che possiamo fare noi adulti è essergli ancora più vicini e creare spazi di dialogo».