
Il filosofo, storico e giurista napoletano Giambattista Vico sviluppò la teoria dei “corsi e ricorsi storici”, secondo cui appunto determinati eventi e avvenimenti vengono ciclicamente riproposti. In altre parole, la storia si ripete sempre.
Ultimamente più che i corsi storici, stanno prendendo sempre più piede i ricorsi nella mia vita e nella città in cui attualmente risiedo: ma il nostro amato Vico distingueva tra memoria e fantasia, tra le ragioni favoleggiate dalla fantasia e la scienza della verità.
Ora siamo sicuri che ogni ricorso sia frutto di ingiustizia da correggere e maltolto da riavere?
La vita e la storia c’insegnano che non sempre ciò che sembra iniquo in realtà lo è davvero, per legge insomma. Anzi, talvolta, pur essendocene ragioni di fondo conclamate, la giustizia stenta a fare il suo corso, la verità fatica a venire a galla.
Il caldo asfissiante di questa estate non ci dà tregua e i pensieri diventano fumosi, confusi, imprecisi: qualcuno sembra avere le idee chiare, qualche altro non si lascia annichilire dall’infausto clima e porta avanti le battaglie in cui crede, altri si limitano a farsi selfie che con la bellezza e la verità hanno davvero poco da spartire.

Detto ciò Nocera Superiore ha un suo Sindaco, la sua Giunta e il suo Consiglio comunale e tutti gli scontenti, i presunti illeciti o irregolarità verranno esaminati e valutati nelle opportune sedi giudiziarie.
Chi avrà ragione trionferà, chi torto pagherà a tempo debito.
Per il momento, mi sembra più opportuno che ci s’informi in modo corretto sulla questione della Tari, io non ho mai creduto alle chiacchiere da corridoio, nemmeno all’Università mi fidavo dei pareri su quel prof. e quell’ esame insuperabile: quindi vediamo se per tutti ci saranno aumenti sulla spazzatura che già di per sè viene pagata quanto l’oro.
Inoltre i nuovi consiglieri, principianti o meno, in minoranza o in maggioranza, studino gli argomenti di cui sono ancora a digiuno, propongano idee, progettualità e individuino criticità urgenti. Essere goliardici non significa fare scena muta in consiglio!
In fondo neppure chi è venuto prima ne sapeva tanto all’inizio della res publica, insomma, la possibilità d’imparare a governare è stata concessa ai predecessori di ogni epoca, perchè pensare che erano migliori e più prepararti i vecchi rispetto ai nuovi amministratori?
Non sarebbe il caso di perseguire il bene della cittadinanza instaurando sinergie tra amministratori e il popolo sovrano che tanto può dare in termini di collaborazione?
Annalisa Capalso