1988-1990, due anni col sindaco di una sinistra sia pur temperata, dopo tanta, tantissima Dc. L’onore toccò all’avvocato Luigi Ciancio, il simbolo del socialismo vero in città assieme a Pagano, in compagnia del poco distante Peppino Salvi. La Prima Repubblica era agli sgoccioli, Ciancio è stato uno degli ultimi sindaci eletti non dalla gente ma all’interno del consiglio comunale, da coalizioni dell’umore alterno dovuto alle tante, troppe, correnti della Dc. Quando Salvi fu eletto sindaco dalla gente, il primo in assoluto e per due volte di fila, Ciancio fu designato e scelto come city manager, il ruolo perfetto, ricoperto per poco tempo, per una persona che conosceva alla perfezione la macchina amministrativa. Oggi servirebbe parecchio alla città e in particolare a una giovane amministrazione uno come lui. Ma gli anni passano. Però lo vogliamo ricordare in questo spazio con le parole di congedo dai lettori-colleghi della rivista dell’Ordine di Nocera Inferiore, Omnia Iustitiae
“Quando mi fu affidato l’incarico di “organizzare” una rivista per il nostro Ordine professionale, ebbi un attimo di perplessità, mista a grossa preoccupazione. La mia perplessità scaturiva dalla mia inesperienza in materia; la preoccupazione era legata al timore di fallire, deludendo chi a tale incombente mi aveva delegato.
Con il comitato redazionale, forte di giovani quanto valide intelligenze, ci si è sforzati di strutturare una rivista che venisse letta e non, invece, lasciata nel cellofan in attesa di finire nella raccolta differenziata dei rifiuti. Ed all’epoca (il primo numero è datato dicembre 2003) ci ponemmo come attributo fondamentale della rivista quello di trattare, con linguaggio semplice e comprensibile ogni aspetto riguardante il mondo forense e giudiziario.
In tutti questi anni (ne sono trascorsi ben 19) sono state pubblicate sentenze e provvedimenti innovativi con note di commento; particolare attenzione è stata data alla giurisprudenza locale, non fosse altro che per capire orientamenti ed interpretazioni non poche
volte difformi nell’ambito della stessa curia, benché
relative ad una medesima fattispecie. E la nostra non è stata una rivista di semplici notizie sull’attività del Consiglio (pur non escludendone una esauriente informativa) ma il veicolo di un dialogo permanente fra le diverse componenti del settore e fucina
di idee e proposte su cui serenamente si è dibattuto.
Non siamo venuti meni all’impegno di dare ospitalità a tutti coloro che, operando quotidianamente nel medesimo ambiente, hanno avvertito la esigenza di suggerire soluzioni e miglioramenti.”
Basta leggerlo Ciancio per capirne lo spessore umano e professionale. Un sindaco del passato che ben si adetterebbe al presente.(m.m.)