Oggi il Prof. ed indimenticabile Preside del Liceo Rescigno di Roccapiemonte, Basilio Fimiani, compie 77 anni ed io desidero fargli i miei auguri più sinceri e accorati.
Avevo 20 anni quando l’ho conosciuto, frequentavo l’Universitá con Francesco, il terzo dei suoi quattro figli, ma già avevo sentito parlare di lui, specialmente da amici che frequentavano il “suo” liceo scientifico a Rocca.
Gli alunni lo adoravano, qualcuno lo temeva, ma di sicuro nessuno potrà dimenticare la passione con cui ha insegnato la Cultura e la Libertá a coloro che sono entrati in qualche modo a contatto con lui.
Non ho mai sentito parlar male di Basilio e ne comprendo le ragioni.
La prima volta che gli ho stretto la mano mi sentivo inorgoglita, emozionata ed imbarazzata allo stesso tempo: Francesco mi mostrò un giorno la splendida biblioteca di casa Fimiani e capii che il suo rigore si sposava perfettamente con quell’umiltá tipica dei grandi uomini, quelli che non devono dimostrare niente a nessuno, che non hanno bisogno della politica ma la politica avrebbe tanto bisogno di loro.
Basilio Fimiani è un uomo rarissimo, uno che con una sola parola ti fa comprendere la poesia celata nei dolori più atavici dell’umana esistenza e con un sorriso, sebbene amaro, riesce a dissimulare la sofferenza propria e altrui.
Un uomo che ha sempre saputo tendere una mano a chi ha solo accennato una richiesta d’aiuto, di uno scibile sconfinato e un’ umanità immensa, puro come l’acqua di un ruscello e dolcemente autorevole come un pater familas d’altri tempi.
Ho conosciuto Francesco Fimiani durante una lezione di storia delle dottrine politiche e da poco aveva perso l’amatissima madre, Basilio la compagna di vita, troppo presto.
Mi sentii subito visceralmente vicino al suo essere, eravamo ontologicamente simili, sebbene caratterialmente diversi. Ci accomunava la stessa ideologia politica prima di tutto, ma non solo ovviamente.
Divenne presto il fratello che non ho mai avuto e Basilio il padre che ho perduto precocemente.
Basilio e Francesco hanno tanto in comune, l’onestà intellettuale prima di tutto, ma anche la schiettezza, l’amore per gli animali e per la verità, per i libri e per il bene dell’umanitá, in special modo quella derelitta, sfruttata e dimenticata.
Uomini di immane cultura, di stampo classicista, una famiglia di grande spessore morale, dal primogenito Gaetano, docente di lettere classiche all’Universitá, a Gaetano, avvocato di una certa tempra, a Francesco, filosofo, a Mariangela, psicologa, la donna necessaria in mezzo a tutti questi maschi.
Poi il caro Basilio è diventato nonno di Basilio Leon, unicogenito di Francesco, e la gioia più autentica e meritata ha preso il sopravvento sul resto.
Oggi gliene auguro altre cento di gioie, assieme agli anni felici che verranno, per dirla come piace a noi, mille, deinde centum, / dein mille, dein centum, / deinde usque mille, deinde centum.
Buon compleanno, Basilio carissimo!
Annalisa Capaldo