A circa un anno dall’abbandono forzato dei tre frati francescani romeni (nello specifico cappuccini), Sant’Andrea sopravvive e spera con iniziative di associazioni, belle e importanti, nella speranza che vi sia uno spiraglio di futuro all’insegna anche del “pubblico”. Una vera e propria finesta sull’Agro, un panorama stupendo, un posto dove convivono silenzio e bellezza- Nei giorni scorsi, il primo cittadino Paolo De Maio, nel corso di un’intervista, ha affermato che la Diocesi di Nocera Inferiore Sarno, tramite Sua Eccellenza Giuseppe Giudice, ha mostrato interesse per la struttura ormai ex conventuale. Naturalmente l’amministrazione comunale può fare solo da tramite nel dialogo che necessariamente dovrà essere aperto coi proprietari – ovvero l’Ordine dei Frati Cappuccini nella persona del Padre Provinciale Savarese, e nel frattempo, come ha già fatto, vigilare su poco adatte diverse soluzioni all’uso (è di qualche mese fa la relazione negativa presentata dall’amministrazione all’utilizzo paventato dalla Prefettura come Centro Accoglienza Migranti, il “no” senza stampo razzista o non inclusivo ma in base alla storia e alle caratteristiche del luogo). Intanto questo è il periodo dell’anno di gran fermento dalle parti di Sant’Andrea (oltre al 30 novembre giorno del Santo e alla ricorrenza del 9 luglio per Santa Veronica altra icona storica del convento). Ci sarà la Sagra Francescana tra il 14 e 16 settembre, a cura dell’associazione Laudato Sii (ormai fa da fondamentale sentinella alla struttura=, e probabilmente nella prima decade di settembre toccherà alla terza edizione dell’ormai rinomato Concerto all’Alba, organizzato dall’omonima associazione.
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