Maggio 1976, Piazza Amendola Salerno, il segretario della Dc dell’epoca, Benigno Zaccagnini, che ha dall’altro latp del palco un tranquillissimo Carlo Chirico (scafatese già di un certo peso), guarda con stupore un infervorato Pasquale Cuofano, all’epoca responsabile dei giovani universitari democristiani. Erano anni difficilissimi, esattamente di piombo. Cuofano aveva da poco superato la ventina, si faceva già notare a Nocera Superiore: lo prendevano per pazzo quando nelle riunioni dell’epoca, e qualche anno dopo in consiglio comunale, diceva che il futuro della città poteva essere l’archeologia (oggi lo dicono tutti, ma con molto ritardo). Si diceva la foga oratoria del giovane Cuofano. Il parlamentare Vincenzo Scarlato, altro scafatese, dovette occuparsi con interrogazione al Ministro dell’Interno e al Ministro della Pubblica Istruzione (toccò rispondere alla sottosegretaria dell’epoca Franca Falcucci), di quel che accadde all’Università di Salerno a febbraio 1977, quando Cuofano, in qualità di delegato giovanile Dc venne aggredito da un gruppo di extra-parlamentari. Gli anni passarono, Cuofano riuscì a saltare l’ostacolo di una vicenda che gli “valse” un titolo in prima pagina sull’Unità, pezzo firmato dall’allora giovanissimo Gigi Vicinanza (oggi sindaco di Castellammare). A Nocera Superiore non gli riuscì mai di diventare sindaco (al massimo vice sindaco). Ma fu consigliere regionale e anche “eminenza” romana, con l’ufficio personale affidatogli da un altro re dell’epoca Andrea Annunziata (oggi sindaco di San Marzano, a quel tempo al 2006 al 2008, sottosegretario al ministero dei trasporti nel governo Prodi.). Gli errori li commettono tutti, specialmente in politica. Ma Cuofano è rimasto “democristiana mente”, pur dialogando con tutti e comprendendo che la Prima Repubblica è finita da un pezzo, è un Dc a tutti gli effetti, essendo tra i componenti nazionali dall’ormai piccolissima Democrazia Cristiana, che oggi ha Cuffaro come segretario nazionale. Certi gli anni ruggenti erano altra cosa, 40 anni fa a Maiori si tenne un congresso rimasto storico, quello della Sinistra di Base. Si tenne in un clima elettrico. Oltre a Cuofano, c’erano giovani big dell’epoca: Pier Ferdinando Casini, Enrico Letta, Dario Franceschini, Gianfranco Rotondi, Clemente Mastella, Totò Cuffaro, Pino Galati, Franco De Luca, Lapo Pistelli, Mauro Fabris, Giorgio Merlo, Luca Danese, Simone Guerrini
Nello scorso mese di febbraio, i “giovani dell’84” si sono ritrovati, venerdì, in costiera amalfitana nello stesso albergo, il “Pietra di Luna”, che ospitò quel congresso, dove su indicazione di Ciriaco De Mita fu incoronato Renzo Lusetti alla guida dei giovani democristiani, e da dove molti di loro spiccarono il volo per ricoprire cariche istituzionali e politiche di altissimo livello. A un certo punto, i giovanotti si lasciarono andare con i discorsi urlati, volò qualche sedia e De Mita dovette rinunciare ad altri impegni per tenere a bada tutto e tutti.
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