“Anna O” di Matthew Blake è un thriller psicologico che non solo intriga con la sua trama avvincente, ma offre anche una riflessione profonda sui disturbi del sonno e sulla psicoanalisi. Il romanzo segue la storia di Anna Ogilvy, una giovane donna che, durante un episodio di sonnambulismo, commette un crimine terribile e cade in un sonno profondo per quattro anni. Il dottor Benedict Prince, uno specialista del sonno, cerca di risvegliarla utilizzando tecniche innovative.
Aspetti positivi:
Riflessione sui disturbi del sonno: Blake esplora in modo dettagliato e realistico il fenomeno del sonnambulismo e altri disturbi del sonno, offrendo al lettore una comprensione più profonda di queste condizioni.
Riferimenti alla psicoanalisi: Il nome “Anna O” richiama inevitabilmente la famosa paziente di Freud, Bertha Pappenheim, il cui caso ha dato inizio alla psicoanalisi. Questo parallelo aggiunge un livello di profondità e interesse per chi è appassionato di storia della psicologia.
Trama avvincente: La narrazione è ricca di colpi di scena e mantiene alta la tensione, rendendo difficile mettere giù il libro.
Aspetti negativi:
Narrazione densa: Alcuni lettori potrebbero trovare la narrazione un po’ pesante in alcune parti, con descrizioni dettagliate che rallentano il ritmo.
Personaggi complessi: La complessità psicologica dei personaggi può risultare impegnativa per chi preferisce letture più leggere.
In conclusione, “Anna O” è un romanzo che merita di essere letto, soprattutto da chi è interessato ai disturbi del sonno e alla psicoanalisi. La somiglianza con il caso di Bertha Pappenheim aggiunge un ulteriore strato di fascino a una storia già di per sé intrigante.
Aspetti positivi:
Riflessione sui disturbi del sonno: Blake esplora in modo dettagliato e realistico il fenomeno del sonnambulismo e altri disturbi del sonno, offrendo al lettore una comprensione più profonda di queste condizioni.
Riferimenti alla psicoanalisi: Il nome “Anna O” richiama inevitabilmente la famosa paziente di Freud, Bertha Pappenheim, il cui caso ha dato inizio alla psicoanalisi. Questo parallelo aggiunge un livello di profondità e interesse per chi è appassionato di storia della psicologia.
Trama avvincente: La narrazione è ricca di colpi di scena e mantiene alta la tensione, rendendo difficile mettere giù il libro.
Aspetti negativi:
Narrazione densa: Alcuni lettori potrebbero trovare la narrazione un po’ pesante in alcune parti, con descrizioni dettagliate che rallentano il ritmo.
Personaggi complessi: La complessità psicologica dei personaggi può risultare impegnativa per chi preferisce letture più leggere.
In conclusione, “Anna O” è un romanzo che merita di essere letto, soprattutto da chi è interessato ai disturbi del sonno e alla psicoanalisi. La somiglianza con il caso di Bertha Pappenheim aggiunge un ulteriore strato di fascino a una storia già di per sé intrigante.
Autore
Redazione
Seo, pubblic relation, comunicatore. Esperienze lavorative da libero professionista esperto di finanza agevolata e consulente in materia turistica, lavoro, formazione, euro progettazione e attività giornalistica. Progettista di idee, marchi e brevetti. Autore letterario di saggi, guide turistiche e manuali tecnici operativi nel settore ricettivo. Cultura e turismo, due importanti passioni che con il giornalismo e la comunicazione sono fonti di ispirazione in progetti ed eventi ideati e prodotti