Qualunque discorso sul luogo che diede i natali a san Ludovico non può prescindere dalla constatazione per cui non è possibile reperire alcuna informazione al riguardo né negli atti del processo di canonizzazione, né nella Bolla per la canonizzazione stessa, né all’interno delle primissime Vitae composte su san Ludovico.
Una delle prime testimonianze attendibili circa la città d’origine di san Ludovico proviene da quanto riportato in un sermone di François de Meyronnes[16], con incipit Humiliavit semetipsum o Humiliavit seipusm (a seconda che si accolga o l’una o l’altra delle lezioni riportate in due diversi manoscritti.[16] In esso, si afferma come il luogo della morte del santo (che è senza alcun dubbio Brignoles, in Provenza) coincida con quello in cui egli vide la luce. La testimonianza contenuta in questo sermone è importante, se si considera che François de Meyronnes fu sia contemporaneo che conterraneo di san Ludovico, essendo nato all’incirca nel 1288 in un borgo della Provenza, e morto dopo il 1326.
Al Medioevo risale anche un’altra testimonianza di cui occorre tener conto. Si tratta del De conformitate vitae B. Francisci ad vitam Domini Iesu, composto negli ultimi anni del Trecento da Bartolomeo da Rinonico, noto anche come Bartolomeo da Pisa: in esso viene ribadita l’origine provenzale di san Ludovico.
In epoca moderna, accanto agli storici che collocano la nascita di Ludovico a Brignoles, come Marco da Lisbona, ve ne sono alcuni che sostengono l’ipotesi per cui il santo fosse originario di Nocera dei Pagani, in Campania.
Se resta ambigua a tal proposito la posizione di Pietro Ridolfi da Tossignano (negli Historiarum seraphicae religionis libri tres afferma che san Ludovico nacque a Nocera, contraddicendosi però subito dopo collocandone la nascita a Brignoles. lo storico francescano Luca Wadding, negli Annales Minorum, indica più volte Nocera dei Pagani come luogo di nascita del santo, senza tuttavia addurre la minima prova a sostegno delle sue affermazioni. Propenderanno per questa ipotesi, due secoli dopo, anche Riccio Minieri, il vescovo Bonaventura Gargiulo e Margaret Toynbee. Tra gli argomenti, discutibili, avanzati in favore delle origini italiane: a) l’esistenza a Nocera dei Pagani di un castello in cui spesso dimoravano i figli di Carlo II; b) che la nutrice di Ludovico, Seria o Serena, era moglie di un marinaio brindisino; c) che Carlo II, re di Sicilia, aveva stabilito, il 16 settembre 1298, che proprio a quella nutrice venisse corrisposta una pensione annua. Allora che facciamo ? Lasciamo le dispute agli storici: consideriamo Ludovico nocerino, almeno in parte.