Tra tutti i battisteri paleocristiani, il battistero di Nocera è senza dubbio tra i più monumentali e meglio
conservati, con il suo diametro imponente di 24 metri e il
suo deambulatorio interno ad anello scandito da 15 coppie
di colonne lisce, unite da archivolti che reggono una cupola
che in buona parte è ancora quella antica. Al centro presenta
una vasca esternamente ottagonale e internamente circolare,
talmente grande (diametro esterno m 7,12, interno m 5,95)
da essere la più grande d’Italia dopo quella del battistero del
Laterano a Roma , di cui però è molto meglio conservata. Nonostante questa importanza oggettiva, non ha avuto l’attenzione che merita neanche tra gli studiosi del settore. Il battistero si trova nella parte nordest della città romana di Nuceria. Come ogni battistero paleocristiano, esso doveva essere collegata ad una basilica, presumibilmente la cattedrale, di cui però non rimane traccia. Oggi il battistero è affiancato dall’ex ospedale di Santa Caterina del XIII secolo a sud-ovest della Rotonda, di cui rimane un’ampia sala
ipogea detta Terra santa, e dalla chiesetta ottocentesca di Santa Caterina verso nord o sulla destra per chi entra nel battistero; più distante verso est si trova l’attuale chiesa parrocchiale di Santa Maria Maggiore.Chi entra in questo edificio può subito constatare che si
tratta di uno degli edifici paleocristiani più belli d’Italia, e si
può solo meravigliare per lo scarso interesse suscitato dal
battistero di Nocera anche tra gli addetti ai lavori. Il grande
esperto di architettura paleocristiana Richard Krautheimer
liquidò l’edificio con poche parole, limitandosi a dire che
assomiglia al battistero lateranense a Roma Tra l’altro, l’illustre
studioso confuse Nocera Superiore e Inferiore, per cui è probabile che non ci abbia mai messo piede. Non è andata
molto meglio negli ultimi anni. In una recente sintesi delle
scoperte di archeologia cristiana in Campania dal 1983 al
1993, Nocera non viene neanche menzionato. In un uno
studio complessivo su tutti i battisteri paleocristiani pubblicato
nel 1998 , il battistero di Nocera viene liquidato con
poche righe nel catalogo e senza nessuna illustrazione o
pianta, e con una bibliografia lacunosa che non menziona
neanche lo studio più importante mai pubblicato sul battistero,
quello di Stettler , che nel 1940 gettò le basi per tutta
la discussione moderna del monumento, né menziona i recenti scavi in e intorno al battistero. Anche negli atti del
congresso nazionale di archeologia cristiana ad Albenga nel
1998 dedicato proprio ai battisteri paleocristiani in Italia, il
battistero di Nocera riceve un’attenzione piuttosto limitata
e non è oggetto di uno studio particolare.
Può essere forse utile ricordare sinteticamente la grande
importanza dello studio di Stettler, che tra l’altro ora è stato
ripubblicato, tradotto in italiano e commentato : grazie ad
un’analisi e una documentazione dettagliata di tutto l’edificio,
Stettler riuscì a stabilire che si tratta di un edificio costruito dall’inizio come battistero, e non ad esempio come
mausoleo come era stato proposto precedentemente.
Stettler propose inoltre una datazione al VI secolo, che viene accettata ancora oggi dagli studiosi più accreditati e che permette di inquadrare il battistero nel panorama dell’architettura
giustinianea piuttosto che, ad esempio, nell’architettura
del IV secolo nonostante che per certi aspetti l’edificio
assomigli a Santa Costanza a Roma.
.
Nonostante il silenzio negli studi specializzati dopo Stettler,
in realtà il battistero di Nocera è stato oggetto di una intensa
attività nello stesso periodo, dalla notte nel 1944 in cui
crollò la parte centrale della cupola sotto il peso dei lapilli di
un’eruzione del Vesuvio. Scavi sistematici e restauri sono
stati fatti nel 1955, 1969, 1982 e 1993–1994 .
Lo spunto per gli appunti che seguono è stato fornito da
una recente mostra a Nocera di fotografie su una visita fatta
al monumento dal re archeologo Gustaf VI Adolf con la regina
Louise il 12 o 13 ottobre del 1964, che ha ricordato
il grande interesse suscitato dal battistero di Nocera
anche tra scandinavi di cultura elevata nel passato
; in questo contesto si può ricordare anche il disegno del battistero
fatto nel 1834 dal noto scrittore danese H.C. Andersen. Vale la pena ricordare d’altronde che la passione per l’archeologia aveva portato Gustaf Adolf molto presto in Campania. Come archeologo egli è forse più noto per gli scavi etruschi di San Giovenale ed Acquarossa vicino a Viterbo a partire dal 1956, ma fece il suo primo scavo in Italia
a Capri all’età di 17 anni, nella villa di Axel Munthe dove
soggiornavano spesso membri della casa reale svedese. In
ottobre del 1964, il re e la regina Louise passarono due settimane
a Vietri sul mare sotto il nome del conte e contessa di
Gripsholm. Fu durante questo soggiorno che il re decise di
visitare il battistero di Nocera, allora ancora da restaurare.
Secondo una tradizione locale, le loro maestà arrivarono a
Nocera Superiore da Pompei utilizzando i mezzi pubblici.
14 foto della visita sono emerse nella primavera del 2003
dall’archivio privato del fotografo Giuseppe Ruotolo.
Nell’aprile 2004 è stata inaugurata una mostra con queste foto
della visita del re, nella sede della Confraternità di Santa
Caterina accanto il battistero, in concomitanza con l’apertura
del Lapidarium nell’edificio che una volta era la casa
del custode sul lato sud del battistero. Lo stesso giorno si è
svolto un convegno per il quale ho preparato un intervento
in collaborazione con l’architetto Raffaele Santillo. La
scomparsa di quest’ultimo il 5 maggio del 2006 mi ha convinto
a pubblicare il prima possibile questa nota in sua memoria
con una foto dell’architetto Santillo nel battistero di
Nocera ma anche con un’altra in cui appare sul cantiere
della chiesa di Richard Meier a Tor Tre Teste a Roma
insieme all’ingegner Antonio Michetti con cui Santillo
collaborava e con il quale condivideva la passione per
problemi di criteri di dimensionamento degli organismi a
cupola
-CONTINUA-
Annual of the Swedish Institute in Rome 2006–2007