Di sicuro la concezione del mondo di oggi è notevolmente cambiata rispetto al secolo scorso e non parlo degli inizi del ‘900, del ventennio fascista o degli anni ’50, mi riferisco al periodo che va dalla metá degli anni ’70 alla fine del ‘900, il cosiddetto secolo breve.
Le donne e gli uomini hanno mutato pensieri e azioni, complici anche le conquiste sociali e civili ottenute grazie ad una politica lungimirante, come il diritto al divorzio o all’aborto. Che poi ognuno può essere d’accordo o meno, ma sempre di conquiste si tratta, dato che c’entra la libertà dell’individuo.
Ad esempio, i miei genitori, sposatisi nel 1975, hanno avuto mille difficoltà durante il loro matrimonio, nemmeno la mancanza di soldi, la lunga e terribile malattia di mio padre ed altre disgrazie, hanno messo fine al loro rapporto. Solo la morte ha cancellato l’unione.
Mi chiedo, in tutto ciò che peso hanno avuto l’amore, inteso come rispetto reciproco e non come idillio dantesco, la sincerità da ambo le parti, la pazienza di sopportarsi e sopportare ogni singolo errore o dissidio?
Sento dire spesso, da qualche fascistello o ignorante, che oggi le donne hanno troppa libertà, possiedono un lavoro, l’indipendenza economica e un’intelligenza colta e indisponente che hanno contribuito a far diminuire i matrimoni, a sfasciare facilmente le famiglie.
Ovviamente sono sempre esistiti i casi brutti di violenza domestica, il femminicidio, l’ipocrisia, lo stare insieme per comodità, per mancanza di coraggio o del reddito femminile, per i figli.
Ma vedo anche chi ha fatto scelte diverse, restando single, godendosi la totale autonomia, senza riprodursi, senza assumersi grosse responsabilità: non tutti sono votati al sacrificio, perchè si sa, la famiglia del Mulino Bianco non esiste e neppure il matrimonio perfetto.
Esistono però i compromessi, gli avvertimenti, la consapevolezza: tradimenti, bugie, sconfitte lavorative, rapporti di facciata coperti da soldi e proprietà, arretratezza e sessismo, pigrizia, noia, tutte e tutti finiscono per fare scelte di vita soddisfacenti a metà, ci si accontenta insomma, e chi non lo ammette o mente o è cosí stolto da non avvedersene.
Non condanno nè chi si sposa, nè chi resta single, nè chi divorzia o si separa, a patto che si dica la verità e che a soffrire per le proprie scelte non siano esseri innocenti che nulla hanno chiesto venendo al mondo.
Ritengo che 50 anni fa i problemi matrimoniali esistevano già, come pure 100 anni fa, o 2000, ma la visione del mondo, la condizione femminile e l’avanzamento tecnologico della società hanno inevitabilmente modificato scelte e reazioni agli eventi della vita.
Esistono famiglie allargate che vanno pure d’accordo, così come esistono donne e uomini che fingono di essere felicemente accoppiati o tristemente single, ma anche chi è riuscito a trovare un equilibrio delle passioni, delle opinioni, delle vedute diverse, chi ormai sta così bene da solo che neppure il grande amore potrebbe distoglierli da cotanta armonia dei sensi, vive attimi di smarrimento e di barcollamento.
Ci si chiede spesso perchè non si abbia più la priorità di costruirsi una famiglia stabile e fare figli, o perchè se ne faccia uno solo, qualche coraggioso due, i pazzi, come vengono definiti, tre e le motivazioni sono tante, dalle difficoltà di stabilizzarsi lavorativamente, all’ infertilità in aumento, al non volersi assumere responsabilità così grandi o avere problemi di gestione o mancanza di tempo per sè o perdere l’ impagabile libertà.
Ma stare 20, 30, 40, 50 anni con una persona oggi più di ieri assume i contorni di un film a tratti drammatico, più spesso tragicomico, intriso di lacrime e speranze: chi è single, d’altra parte, o divorziato, osserva le vicissitudine degli accoppiati e mi piace immaginarli sghignazzanti mentre sgranocchiano del pop corn ascoltando gli AC/DC. Ah ah ah ah ah, hai voluto la bicicletta?… Maledetti!
Ovviamente la famiglia, il matrimonio e le scelte di vita sono sempre più cangianti e in evoluzione e i nostri figli hanno priorità diverse rispetto a noi, specialmente coloro che hanno studiato con profitto ed hanno vissuto esperienze conflittuali tra i propri genitori. Questi difficilmente metteranno su famiglia ed io aggiungo: chi ve lo fa fare? Avete una vita per girare il mondo in libertà!
Magari i figli di quelli meno istruiti, quelli che non si pongono domande ataviche sul mondo, quelli che vivono nel loro ovattato ambiente rurale o montano, non si porranno mai tanti problemi e seguiranno l’esempio genitoriale senza grossi dubbi. Ecco, probabilmente questi si sposeranno, in chiesa, avranno prole, non divorzieranno facilmente e vivranno di quella felicità ancestrale ed inconsapevole tipica degli uomini primordiali. Ed aggiungo: beati loro!
Ipotesi le mie, osservazioni fumose di una torrida estate che sembra non finire mai, riflessioni senza nulla a pretendere: chi è sposato non invidi l’amico rimasto single ,e viceversa, ognuno deve pur assumersi la responsabilità delle scelte effettuate.
C’è pure qualcuno che si sposa a 45 anni o che addirittura si sposa più di una volta, vedi Liz Taylor, per citarne una famosa. Non è un delirio o un lasciarsi abbindolare dalla bionda Ucraina di turno venuta apposta in Italia per farsi sposare e mantenere a vita o guadagnare soldi facendo i tik tok, ma semplicemente una decisione un po’ tardiva.
La mia è solo un’analisi dinamica delle vicende personali e altrui, una specie di semiseria disamina poco sociologica e più fruibile dalla massa, da postare sui social e criticare a piacimento.
Una cosa però debbo dirla in ultima istanza: l’onestà e la purezza d’animo non vanno smarrite in nessuna circostanza e nessun’epoca: ognuno è libero di sposarsi, di non farlo, di procreare, di adottare, di restare alla finestra, ma essere leali con gli altri e non farsi beffa di nessuno dovrebbero restare i diktat per ogni essere umano.
Annalisa Capaldo