Il primo cittadino di Scafati annuncia che il Comune di Scafati
chiederà supporto al prof. Antonio Giordano, scienziato di fama
mondiale che ha già realizzato studi sul caso della Terra dei fuochi
Proseguono le azioni del Sindaco Pasquale Aliberti e dell’Amministrazione comunale rispetto alla grave situazione ambientale che investe il Comune di Scafati, attraversato da quello che viene considerato il fiume più inquinato d’Europa e per il quale gli interventi di disinquinamento promessi e pubblicizzati dalla Regione Campania, competente in materia, risultano in notevole ritardo.
Il Sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti: “La questione “Fiume
Sarno” è una situazione di una gravità inaudita che viene gestita con
grande superficialità dalla Regione Campania e dal Governatore De
Luca. Non possiamo aspettare!! Pertanto è nelle nostre intenzioni
chiedere aiuto al Prof. Antonio Giordano e alla sua équipe per
supportarci con la sua esperienza in una battaglia di verità
sull’inquinamento del fiume Sarno e sulle patologie che è in grado
di provocare. Antonio Giordano è un noto ricercatore e oncologo
italiano, famoso per il suo impegno nella lotta contro l’inquinamento
ambientale e i suoi effetti sulla salute, in particolare nella regione
della Terra dei Fuochi in Campania. Una carriera di successo negli
Stati Uniti come professore e direttore dello Sbarro Institute for
Cancer Research and Molecular Medicine presso la Temple University a Philadelphia, ha dedicato molti dei suoi sforzi alla sensibilizzazione e alla ricerca sulle conseguenze dell’inquinamento ambientale in Campania. È stato tra i primi a sottolineare il legame tra l’inquinamento da rifiuti tossici e l’incidenza di tumori nella
popolazione locale, promuovendo studi epidemiologici e collaborando con altri scienziati e istituzioni per analizzare e affrontare questo problema.
Ci risulta, tra l’altro, abbia già denunciato in precedenza la
Regione e lo stesso Presidente in seguito ad alcuni studi scientifici
realizzati proprio sulla Terra dei fuochi. Mi rincuora il fatto che le
autorità competenti si siano già attivate a seguito della denuncia
che ho presentato relativamente ai dati risultanti dalla relazione che
ho prodotto insieme ad un team di esperti e nella quale venivano
confrontati il primo report commissionato dal Consorzio di bonifica
alla società Geoconsultlab dell’aprile 2023 e il secondo della stessa
società del novembre 2023, che riportano dati discordanti. Il secondo
è stato ricevuto con una nota di accompagnamento del Consorzio con il quale si giustificava, addirittura, il declassamento della
pericolosità dei metalli presenti nelle acque con un mero “errore di
battitura. Dopo tutto questo è giusto che i dati prodotti dalla stessa
Regione sul grado di inquinamento dei metalli presenti, e le patologie
possibili analizzate nel report prodotto dal mio team, vengano
sottoposte ad un’ulteriore analisi da parte di un massimo esperto
scientifico. Abbiamo il dovere di capire le responsabilità della
Regione rispetto ai ritardi del completamento delle opere strutturali
come la rete fognaria e il dragaggio, rispetto alle opere mai
realizzate e a quanto prodotto fino ad oggi per alleviare o eliminare
il problema degli allagamenti nella nostra Città. Abbiamo bisogno di
una relazione scientifica con la quale arrivare fino alla Corte
europea, sperando che le istituzioni che hanno già dimostrato di
ascoltare il grido di allarme che abbiamo lanciato facciano chiarezza
fino in fondo per trovare eventuali responsabilità di natura oggettiva
rispetto alla cloaca a cielo aperto che è diventata la nostra Città.
Abbiamo bisogno di tirare fuori i dati scientifici reali che ci mettano
nella condizione di capire il pericolo al quale siamo esposti,
formulare una relazione ufficiale da inviare alla Procura e a tutti gli
organismi preposti in modo che possano agire rispetto all’inerzia di
una Regione che finge di non sapere nascondendo il “rischio
cancerogeno” per convenienza”.
In seguito alla denuncia inviata agli organi competenti e al Ministero
dell’Ambiente relativamente a potenziali pericoli e danni per la
salute umana con richiesta di interventi urgenti volti a fronteggiare
la grave situazione di emergenza ambientale del fiume Sarno e dei
territori rivieraschi è pervenuta quest’oggi la risposta da parte di
ISPRA(Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale).
“Per i profili di competenza della scrivente Divisione, – si legge
nella nota ricevuta – si trasmette, pertanto, la richiamata istanza ed
i relativi allegati all’Ispra affinché valuti, anche attraverso il
Sistema a rete SNPA, la sussistenza di un danno ambientale e/o minaccia imminente di esso ed eventualmente fornisca le relative misure di prevenzione e/o ripristino che dovessero risultare necessarie, così che questo Ministero possa provvedere agli eventuali adempimenti di propria competenza ai sensi della Parte VI del D.Lgs. 152/2006”. Il Sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti: “Anche il Ministero si attiva dopo la nostra denuncia. La nostra battaglia non si ferma. Il nostro territorio non può continuare ad essere mortificato
dall’inerzia politica: la verità uscirà fuori a dispetto di chi
cerca di nasconderla”.