NAPOLI – “Il 5 settembre a mezzo stampa abbiamo denunciato quanto accadeva ai CPI regionali, con resse e rischi violenza dietro l’angolo. Abbiamo contribuito a segnalare mediaticamente il caso, ma ad oggi nulla è cambiato: i CPI devono lavorare ancora senza appuntamento con tutto ciò che ne comporta, tra disservizi e impossibilità di gestire in maniera agile una platea omogenea di cittadini con le più disparate necessità. Già solo la gestione relativa all’ADI meriterebbe personale dedicato, così siamo al limite”. Lo afferma Enrico Ditto, imprenditore che negli scorsi giorni ha manifestato l’intenzione di scrivere a De Luca per sottolineare la grave situazione che vivono i Centri per l’Impiego campani.
“Ho fatto presente a chi di dovere che la soluzione ce l’abbiamo già in casa: potenziamento dei CPI attingendo a quanti ritenuti idonei nell’ultima tornata concorsuale e aspettano da oltre 3 anni che scorra la graduatoria. Fu lo stesso Governatore De Luca il primo a sostenere che prima di procedere a nuovi concorsi andavano assunti tutti gli idonei. Bene, Presidente, se non ora quando?”.
“Spesso – ricorda Ditto – si spara sui CPI che sono al centro di una coraggiosa operazione di rilancio, anche da parte di questo Governo regionale. Ma sembra di rincorrere sempre qualcosa di irraggiungibile, come se appena raggiunte le risorse per garantire un servizio degno di questo popolo qualcuno dall’alto metta altra carne sul fuoco”.
“Proprio per questo – conclude l’imprenditore, la cui interlocuzione coi CPI è strettamente legata alla sua attività nel campo della formazione – bisogna fare presto e attingere alla forza lavoro pronta a entrare in partita. Per i CPI passano alcuni elementi chiave per la crescita del territorio, come i corsi di Formazione del Catalogo PAR GOL, l’Assegno di Inclusione e lSFL: non possiamo permetterci il lusso di rallentare proprio ora”.