Porto Salerno: Sei interventi tra nuovi bracci portuali e darsene e un collegamento con la rete ferroviaria in galleria.
Sei interventi tra nuovi bracci portuali e darsene e un collegamento con la rete ferroviaria in galleria. C’è il nuovo piano regolatore del porto di Salerno, presentato dall’Autorità Portuale al Ministero dell’Ambiente. Gli atti sono stati protocollati qualche giorno fa e la corposa relazione ridisegna completamente il fronte mare di Salerno. Confermata la nuova banchina a Santa Teresa, oggetto anche di un accordo – che sarà firmato a breve – con il Comune di Salerno per la rimodulazione degli spazi in piazza della Libertà, con riferimento, in particolare, alle aree di sedime che avrebbero dovuto accogliere nuove strutture dell’Autorità Portuale e tagliate dalla Soprintendenza, all’atto della revisione del parere. Si allunga di un centinaio di metri il Molo Manfredi in cui si punta ad accogliere due navi da crociera alla volta. Attualmente è previsto un solo attracco, l’allungamento del braccio potrebbe prevederne almeno due. In più la realizzazione di nuove strutture a servizio dei croceristi tra piazza della Libertà e la stazione Marittima. Si allarga il Masuccio Salernitano che prenderà, secondo il progetto, le sembianze di un vero e proprio porto turistico. “Con il suo ampliamento il Porto Masuccio Salernitano, stante la sua vocazione turistica e la ridotta distanza dal centro cittadino ed in particolare dalla stazione ferroviaria, si affiancherà al porto di Arechi. La presenza di questi due poli della nautica turistica a Salerno, oltre alla darsena di Santa Teresa in fase di assetto, assicurerà, non solo per cittadinanza, ma anche una numerosa clientela proveniente dal resto d’Italia, un importante potenziamento per l’offerta nautica da diporto che graviti sul contesto della penisola sorrentina e dell’Arcipelago Campano, come dimostrano altri porti campani, ad esempio quello di Marina di Stabia”, si legge nella relazione. Sia al Masuccio Salernitano che a Santa Teresa saranno trasferite anche alcune attività legate alla pesca trasferite dall’attuale darsena storica che subirà un sostanziale cambiamento. Infine un collegamento ferroviario con il molo sottoflutto del porto commerciale, con «la realizzazione di un ramo interamente in galleria, di lunghezza pari a circa 4 km, per il collegamento con la linea ferroviaria nazionale». A sollevare dubbi sul vasto e imponente piano regolatore portuale, la consigliera d’opposizione Elisabetta Barone, già candidata sindaco: «
Ci domandiamo se sia stata fatta una valutazione di impatto ambientale e una valutazione ambientale strategica e se i cittadini siano stati coinvolti nei processi decisionali».
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Redazione
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