Scafati, riceviamo dal consigliere comunale Michele Grimaldi e pubblichiamo
Il vostro amministratore di condominio vi fa causa per avere 15mila euro, poi ad un certo punto ritira tutto, altrimenti non può fare nuovamente l’amministratore del condominio e, immediatamente essere stato nominato, si vede versare sul suo conto i 15mila euro, così, senza motivo, senza dare spiegazioni e come nulla fosse accaduto.
Solo che il condominio è il Comune di Scafati, l’Amministratore il Sindaco, e noi cittadini i condomini che non capiscono come sia possibile. Ma adesso vi raccontiamo tutto, e poniamo qualche domanda, quattro, rispetto a quello che appare una truffa immorale ai danni della comunità. Allora. Venerdì qll’albo pretorio è apparsa una determina di impegno per quasi 15mila euro a favore dell’attuale Sindaco, avente come oggetto il pagamento della cosiddetta indennità di dine mandato che spetta agli amministratori quando cessando dalla carica. E questo pone una serie di quesiti gravissimi sul livello di trasparenza e di correttezza di alcuni settori apicali della macchina comunale e del primo cittadino.
li condividiamo con voi
Un quesito morale. E’ giusto, normale, morale appunto, che in un Comune in pre-dissesto, dove solo pochi giorni fa l’assessore al bilancio affermava che non si può attuare il regolamento TARI e concedere sgravi alla famiglie più povere e a quelle con portatori di disabilità gravi al proprio interno, si liquidi una somma così importante – relativa a 10 anni orsono – al Sindaco attuale?
. Solo in data 26 luglio il Responsabile dell’area affari generali del Comune, rispondendo ad una nostra interrogazione, sosteneva che non era stata avviata alcuna procedura per la liquidazione dell’indennità di fine mandato afferente l’annualità 2016.
Poi, come d’incanto, un mese dopo, questa procedura si avvia e si conclude ,a firma proprio dello stesso responsabile degli affari generali.
Ma c’è di più. Il dirigente del Comune scrive nella determina di impegno che negli anni passati il Ragioniere Capo aveva erroneamente disposto la cancellazione della liquidazione. Ma non spiega né il come né il perché di questo presunto errore.
Proviamo allora a farlo noi: non si trattò di un errore.
Infatti dopo lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche del Comune nel 2006, la Commissione straordinaria decuse che l’indennità di fine mandato non fosse dovuta al Sindaco sciolto. E questo sulla scorta di una consolidata giurisprudenza secondo la quale se non si è più Sindaco per effetto di un decreto di scioglimento del Consiglio comunale, si ha come conseguenza logica e giuridica che il Primo cittadino protagonista in negativo del provvedimento non abbia reso la propria funzione a vantaggio del Comune, e quindi viene meno il rapporto “di contratto” con lo stesso: insomma, dice la legge, se sei stato sciolto per camorra, non hai servito il Comune ma altri interessi, e quindi non ti spetta l’indennità relativa ad un mandato che nei fatti non hai svolto. Come mai lo scioglimento, la decisione della Commissione Prefettizia, la dispita giudiziaria seguente, sono scomparsi dall’istruttoria del dirigente e dalla determina ?
Un quesito contabile Secondo l’orientamento della Corte dei Conti, ammesso che quella indennità fosse dovuta (sottolineiamo ammesso, perchè così non è), per coprire la spesa non prevista non basta una variazione di bilancio, bensì occorre avviare il riconoscimento di un debito fuori bilancio, ai sensi dell’art. 194 del T.U.E.L..Perchè non è stato fatto quanto predisposto per legge ? Per tenere tutto nascosto, provare a farlo passare sotto traccia, evitare ogni dibattito e giuduzio dell’opinione pubblica su di un sindaco sciolto per camorra che dopo 10 anni si vede liquidati dal comune 15mila euro? Un ultimo quesito, che li racchiude tutti. Forse non tutti sanno che il nostro Sindaco, quello che sostiene di amare dì Scafati e che in campagna elettorale prometteva di organizzare la notte bianca a sue spese, nel 2018 aveva richiesto un decreto ingiuntivo contro il Comune di Scafati per quasi 20.000. Evidentemente non bastava il tentativo di decadenza con la famosa tettoia abusiva, l’essersi dimesso, essere stato sciolto per infiltrazioni e infine aver lasciato il Comune con un buco di bilancio di 30 milioni di euro. Il Sindaco nel 2018 ha sentito il bisogno di fare pure il decreto ingiuntivo. Ma non basta. La rinuncia a questo decreto da parte del Sindaco è stata protocollata al Comune di Scafati l’11 luglio 2023, cioè oltre un mese dopo la proclamazione, 20 giorni dopo la nomina della Giunta. Solo il 10 gennaio 2024 il Tribunale di Nocera Inferiore ha dichiarato l’estinzione del processo in corso. E allora ci chiediamo, e chiediamo, come è possibile che il Comune, dopo la rinuncia al decreto ingiuntivo da parte del Sindaco, abbia deciso di liquidare l’indennità 2013-2016 e 15mila euro ?
Pensateci, è come se il vostro amministratore di condominio vi facesse causa per avere 15.000 euro, poi ritira tutto altrimenti non può fare nuovamente l’amministratore del vostro condominio, e immediatamente dopo essere stato nominato si vede versare sul conto i 15.000 euro, così, senza motivo, senza dare spiegazioni, e come nulla fosse accaduto. Secondo voi è normale? Secondo voi è giusto?
Infine, poi, ci chiediamo, rileggendo un attimo la storia e le date, ma quando il Sindaco ad esempio ha nominato la giunta, era incompatibile ai sensi dell’art. 63 del TUEL? Quando si è conclusa, se si è conclusa, questa ipotetica incompatibilità che il suo stesso avvocato ammette nella missiva dell’11 luglio 2023 ? E quando il Sindaco ha sottoscritto le eventuali dichiarazioni di assenza di cause ostative e di incompatibilità, prima della candidatura e prima della proclamazione, aveva contenziosi aperti con l’Ente?
Alla luce di quello che abbiamo letto, sono domande legittime: la Segretaria generale su questo cosa pensa?
Noi su questo, ovviamente, chiederemo un parere e un intervento di tutte le autorità competenti. Siamo consapevoli che così continueremo ad attirare su di noi l’odio del Potere, e di chi con ferocia non riconosce avversari, ma indica solo nemici. Ma noi siamo chiamati a fare il nostro dovere, difendere la città:Scafati non merita di essere trattata come fosse il Mercante in Fiera.
Il Consigliere comunale
Michele Grimaldi