Il 5 ottobre 2024, il cuore di Sammy Basso, un giovane di 28 anni conosciuto e amato per la sua lotta contro la progeria, ha cessato di battere. Sammy, nato a Tezze sul Brenta, è deceduto improvvisamente durante un matrimonio ad Asolo, lasciando un vuoto enorme nella comunità scientifica e nel cuore di chiunque l’abbia conosciuto. La sua morte ha scatenato un’ondata di commozione in tutta Italia, con politici, celebrità e cittadini che si sono uniti nel ricordare la sua straordinaria forza di vivere.
La Vita
Nonostante la diagnosi di progeria, una rara malattia genetica che causa l’invecchiamento precoce, Sammy Basso ha saputo affrontare la vita con una determinazione incredibile. Laureato in Scienze Naturali all’Università di Padova, ha trasformato la sua condizione in una missione, sensibilizzando il mondo su questa malattia e diventando un simbolo di resilienza e speranza. La sua associazione, fondata nel 2005, ha svolto un ruolo fondamentale nel raccogliere fondi per la ricerca e nel sostenere chi soffre di progeria.
Ma Sammy non era solo un portavoce della lotta alla malattia: era un giovane che viveva pienamente, viaggiava, studiava e affrontava ogni sfida con un sorriso contagioso. Il suo viaggio lungo la Route 66 e la sua attività di divulgazione scientifica ne hanno fatto un esempio per molti, mostrando che anche le difficoltà più grandi possono essere affrontate con coraggio.
La Malattia
La progeria è una malattia estremamente rara, che colpisce un bambino su otto milioni. Provoca un invecchiamento accelerato già dai primi anni di vita, portando i pazienti a sviluppare sintomi tipici della vecchiaia, come l’aterosclerosi e problemi cardiovascolari, in età molto giovane. Sammy, nonostante questa condizione, non ha mai permesso che la malattia definisse la sua esistenza. Anzi, ha contribuito a portare avanti la ricerca scientifica sulla progeria, collaborando con il centro di ricerca di Boston, uno dei più avanzati al mondo nello studio di questa patologia.
Il Dopo: L’eredità scientifica
Anche dopo la sua morte, Sammy continuerà a contribuire alla scienza. I suoi tessuti saranno esaminati presso l’Università di Padova e i risultati delle analisi verranno inviati al centro di Boston, con cui Sammy aveva collaborato. Questo gesto finale è parte del suo lascito alla comunità scientifica, permettendo agli scienziati di approfondire la comprensione della progeria e di cercare cure per le generazioni future.
L’eredità di Sammy non è solo scientifica. La sua vita, vissuta con coraggio e autenticità, continuerà a ispirare chiunque abbia affrontato difficoltà. La sua lotta contro la malattia non è stata solo una battaglia personale, ma un messaggio di speranza per tutti coloro che convivono con malattie rare o affrontano avversità. Sammy ha dimostrato che, anche quando la vita sembra impossibile, si può trovare una ragione per andare avanti, per lottare e per lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato.
I funerali si terranno venerdì 11 ottobre a Tezze sul Brenta, in un’atmosfera di lutto cittadino, mentre la sua eredità vivrà per sempre attraverso la ricerca scientifica e il ricordo indelebile che ha lasciato nel cuore di chiunque lo abbia conosciuto.