In attesa del 20 novembre, cioè dell’udienza Tar spostata, c’è qualche movimento nervoso all’interno dell’amministrazione comunale. Ci sono un tedesco, un inglese e un francese: mettiamola sotto forma di barzelletta, chi vuol capire… capisca. Il tedesco, comandante in tutto e per tutto, impone la sua linea ovunque: assessori, consigliemi, dirigenti e sottoposti sono obbligati a obbedire ma non riescono ad andare oltre al mugugno. Tanto c’è l’inglese che lo protegge, in puro stile british cerca di smussare in pubblico qualsiasi tipo di problema, poche cose dovrebbe uscire dal Palazzo di vetro (invece esce di tutto, forse occorrebbe una bonifica ambientale dopo aver messo i lucchetti metaforici e non all’ingresso). Il francese, in politica non fa il cristiano (indizio) e all’ennesimo screzio col tedesco stavolta ha detto chiaro e tondo all’inglese che è pronto a portare i suoi sull’altra sponda (ci credete davvero ?). A questa storia-barzelletta manca qualcosa. Manca il napoletano, che fa scattare il sorriso generale. Non ci riferiamo al Tar, sia chiaro.
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