Appuntamento di govedì sera all’associazione “Incrocio delle idee” di Castellammare. Di scena Renato Curcio. Sono molti meno quelli che dicono “chi il brigatista ?”. Gli anni passano per tutti, anche per chi s’è macchiato di terrorismo da capo antico, cresciuto a pane e sociologia in quel Trento, fucina di tanti e di tutto in un periodo di grandi speranze subito tradottosi in grandi delusioni e per alcuni in scelta nefasta (la lotta armata). Curcio ha da poco compiuto 83 anni.
Nel 1998 è stato scarcerato con quattro anni di anticipo; in tutto, ha scontato circa 25 anni di reclusione: 21 in carcere, 12 dei quali in regime di carcere duro, e quattro in semilibertà. Espiata la pena, si è dedicato all’attività di intellettuale e saggista nell’ambito della cooperativa editoriale e sociale Sensibili alle foglie, da lui stesso fondata, orientata su tematiche legate a disabilità, istituzioni totali come carceri e manicomi, immigrazione e studi sulle nuove forme di controllo sociale nella società di massa.
In questo giovedì semi estivo più che semi autunnale, presenta i suoi ultimi libri sul tema dell’intelligenza artificiale, proponendouna acuta e accurata riflessione su quelle che sono le trasformazioni in atto delle persone in questo mondo cibernetico incontrollato per le insidie che offre e il come il non umano si intromette in tutte le nostre quotidiane azioni. Ad intervistare Curcio è stato Davide Bozza, autore di un libro su Gramsci pubblicato dalla casa editrice “Sensibili alla foglie” di cui Curcio è direttore editoriale. L’intelligenza artificiale nelle pratiche di vita’’ . Un intervento che incuriosisce, in relazione alle capacità di analisi socio economica di Curcio, su un tema di stretta attualità, come quello dell’intelligenza artificiale, che può sembrare trito e ritrito. Del resto mette un po’ tutti sul ” Chi va la?”, visti anche i ritardi del Belpaese nel settore nella tutela e gestione di dati sensibili, spesso oggetto di attacchi hacker che sono il tormentone e la preoccupazione di cittadini, aziende, enti di Stato. E con le guerre globali le preoccupazioni aumentano, soprattutto quando la gestione delle ”conoscenze” , delle ”informazioni” sono nelle mani di privati, degli oligopoli del web, dei social o della cibernetica come riporta una contributo di Curcio sulla pagina web di Energheia . La politica, del resto, spesso va a rimorchio di intese e pressioni internazionali, di impronta capitalistica per usare un termine spesso dimenticato, ma che è l’emblema del fallimento di un modello e di un sistema che hanno alimentato differenze, distanze, discriminazioni tra il gotha dei super ricchi, sempre più ricchi dalle pandemie alle guerre , dall’informazione allo sfruttamento delle fonti energetiche, e i poveri sempre più poveri con il restringimento di spazi di democrazia. Guardatevi intorno e fate i conti, al ribasso, di come sia ridotta l’Unione europea, pressata da svolte autoritarie e negazioniste. Del resto c’è poco da stare allegri, dopo che il Massachusetts Institute of Technology (Mit) ha classificato più di 700 i rischi collegati all’intelligenza artificiale (IA) . Il database, aggiornabile,che è accessibile al pubblico, mette in chiaro l’esistenza di ‘’problemi’’ a causa della mancanza di una ‘comprensione condivisa dei rischi dell’Intelligenza artificiale che può ostacolare la nostra autonomia decisionale e indirizzarci o obbligarci a fare altro. E quando si porta il cervello all’ammasso e altri decidono per noi la frittata è fatta. Una strapotere da tenere d’occhio e, se possibile gestire, cion regole e tanta consapevolezza. Serve una reazione, una ”resistenza”’ e, soprattutto, conoscenza di quanto sta accadendo e potrebbe accadere. Come con le armi del buon senso e della propria razionalità, naturalmente, cercando di stimolare, svegliare le menti assopite o appiattire di quanti si sono rifugiati nella dimensione isolazionista e alienante del virtuale, dimenticando la forza liberatoria del reale e del ragionare con la propria testa.Tornare in piazza…facendo lavorare i cinque sensi e tanta creatività, che l’intelligenza artificiale non ha. Tornare in piazza ma..