L’introduzione dell’intelligenza artificiale (IA) nelle scuole offre sia nuove opportunità che sfide legate all’apprendimento. L’IA nella scuola può portare a una rivoluzione positiva nell’istruzione, ma richiede un approccio equilibrato e consapevole per evitare effetti negativi sull’apprendimento. Partendo da presupposti positivi è da evidenziare che l’utilizzo delle nuove tecnologie apre nuovi orizzonti, perché l’IA può adattarsi al livello e al ritmo di ogni studente, offrendo contenuti e attività su misura. Questo potrebbe migliorare l’inclusività e il successo scolastico. Permette un tutoraggio intelligente: infatti i tutor virtuali possono assistere gli studenti al di fuori dell’orario scolastico, rispondendo a domande e fornendo esercizi. I docenti possono liberarsi di compiti ripetitivi, come la correzione automatica, per concentrarsi su aspetti più creativi e relazionali. E quindi gli studenti imparano a interagire con le tecnologie emergenti, sviluppando competenze utili per il mercato del lavoro futuro, dove l’IA sarà sempre più presente. Tuttavia se mal utilizzata e gli studenti si affidano troppo all’IA, potrebbero perdere l’opportunità di sviluppare abilità fondamentali come il ragionamento critico e la risoluzione di problemi; l’uso eccessivo di strumenti IA potrebbe indebolire la capacità degli studenti di apprendere autonomamente, rendendoli dipendenti dalla tecnologia per la risoluzione dei problemi. Inoltre l’accesso all’IA potrebbe accentuare le disuguaglianze, poiché non tutte le scuole o famiglie hanno gli stessi mezzi per fornire queste tecnologie. Le scuole situate in aree più ricche o finanziariamente stabili possono avere maggiori risorse per implementare tecnologie IA, come piattaforme educative avanzate, tutor virtuali o dispositivi moderni. Al contrario, le scuole in aree economicamente svantaggiate potrebbero non avere i fondi necessari per dotarsi di tali strumenti. Di conseguenza, gli studenti in scuole meno attrezzate potrebbero ricevere un’istruzione. Altro punto fondamentale è la formazione strutturale del personale docente: potrebbero non saper utilizzare l’IA in modo efficace, rischiando di compromettere l’efficacia dell’insegnamento. Mentre le scuole situate in aree più ricche o finanziariamente stabili possono avere maggiori risorse per implementare tecnologie IA, come piattaforme educative avanzate, tutor virtuali o dispositivi moderni. Al contrario, le scuole in aree economicamente svantaggiate potrebbero non avere i fondi necessari per dotarsi di tali strumenti. Di conseguenza, gli studenti in scuole meno attrezzate potrebbero ricevere un’istruzione meno personalizzata e meno tecnologicamente avanzata, rimanendo indietro rispetto ai loro coetanei. L’accesso all’IA richiede una connessione Internet affidabile e dispositivi come computer o tablet. Tuttavia, molte famiglie, specialmente in aree rurali o con redditi bassi, non dispongono di una connessione Internet adeguata o di dispositivi moderni. Questo ostacola l’accesso equo a risorse educative basate sull’IA, limitando la capacità degli studenti di apprendere da casa o di sfruttare strumenti digitali avanzati durante le lezioni.Anche quando l’accesso tecnologico è garantito, le competenze digitali possono variare drasticamente tra insegnanti, studenti e famiglie. Le scuole ben fornite e con un alto livello di supporto tecnologico spesso dispongono anche di programmi di formazione per docenti, che consentono un uso efficace dell’IA. Tuttavia, nelle scuole meno finanziate, sia gli insegnanti che gli studenti potrebbero non avere le competenze per utilizzare queste tecnologie in modo efficace, aumentando ulteriormente il divario. Le scuole che riescono a integrare l’IA nei loro programmi preparano meglio gli studenti per il futuro mercato del lavoro, dove la familiarità con le tecnologie avanzate sarà fondamentale. Al contrario, gli studenti che non hanno accesso a tali risorse potrebbero essere meno competitivi una volta entrati nel mondo del lavoro, esacerbando le disuguaglianze sociali ed economiche a lungo termine. La mancanza di finanziamenti statali o regionali adeguati per l’adozione di tecnologie IA nelle scuole contribuisce alla creazione di un sistema educativo a due velocità. Alcune scuole possono essere sostenute da fondi privati o donazioni, mentre altre dipendono esclusivamente dai fondi pubblici, che spesso non sono sufficienti per coprire i costi di infrastrutture tecnologiche avanzate. Questo crea un’ulteriore disparità tra chi può permettersi l’IA e chi no. Quali soluzioni per mitigare le disparità digitali? Necessari sono gli investimenti pubblici mirati: i governi dovrebbero investire di più nell’infrastruttura tecnologica delle scuole, specialmente in quelle svantaggiate, garantendo accesso a dispositivi e Internet. Stipulando Partnership pubblico-private, che favorirebbero le collaborazioni con aziende tecnologiche potrebbero aiutare a fornire strumenti IA a prezzi agevolati o attraverso donazioni, rendendo così più equo l’accesso: è inoltre di fondamentale importanza la creazione di hub tecnologici locali dove scuole, università e aziende collaborano per sviluppare soluzioni educative basate sull’IA. L’accesso universale a internet anche nelle aree rurali e remote, permetterebbero una maggiore equità nell’accesso alle risorse IA. Senza dimenticare che i finanziamenti pubblici per l’infrastruttura digitale e dotando le scuole di dispositivi come tablet e computer; migliorare l’accesso a Internet ad alta velocità, indispensabile per sfruttare strumenti di IA; aggiornare i software educativi utilizzando piattaforme basate su IA, sarebbero azioni che supporterebbero l’apprendimento personalizzato e l’analisi dei dati scolastici. I ministeri collaborando tra loro dovrebbero investire sulla formazione e sviluppo professionale per insegnanti, per garantire che l’IA sia utilizzata in modo efficace attraverso programmi di aggiornamento che forniscano suggerimenti su come integrare l’IA nell’insegnamento quotidiano, ma anche per migliorare la didattica , per gestire meglio le classi e condividere le buone pratiche. Le istituzioni educative, in collaborazione con enti pubblici e privati, dovrebbero sviluppare piattaforme educative basate sull’IA che siano accessibili a tutte le scuole: Piattaforme open-source per favorire lo sviluppo di strumenti IA aperti, che possono essere utilizzati gratuitamente o a basso costo da scuole con risorse limitate e le stesse dovrebbero offrire contenuti educativi multilingue, adattabili per soddisfare le esigenze di studenti di diverse provenienze e livelli di competenza.Lo sviluppo in senso sociale delle politiche verso l’inclusione tecnologica garantisce un aa diffusa conoscenza e competenza del azione in chiave europea dell’” Imparare per saper fare”, in modo che nessun gruppo venga lasciato indietro. Pertanto implementare programmi di alfabetizzazione digitale per studenti e famiglie, che insegnano come utilizzare in modo sicuro ed efficace le tecnologie IA. E diffondere iniziative per la diversità digitale: Creare programmi che incentivino la partecipazione delle ragazze e delle minoranze a percorsi STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), affinché possano trarre vantaggio dalle opportunità offerte dall’IA. Per massimizzare l’efficacia dell’IA nel contesto educativo, le famiglie devono essere parte integrante del processo. Il Coinvolgimento della comunità risponderebbe alla sostenibilità del patto sociale ed educativo tra territori e famiglie garantendone la sopravvivenza “glocale”( Z. Bauman docet). Si potrebbero organizzare workshop per le famiglie per spiegare come l’IA può essere usata nell’educazione e come supportare i propri figli nell’utilizzo di tali tecnologie. L’adozione dell’IA nelle scuole richiede una visione strategica a livello governativo e una collaborazione tra settore pubblico, privato e la comunità educativa. Con le giuste politiche, si può garantire che tutti gli studenti, indipendentemente dal contesto economico o geografico, abbiano l’opportunità di beneficiare delle innovazioni offerte dall’IA, contribuendo così a un sistema educativo più equo e inclusivo.
Sonia Bicchielli