Voto di scambio a Poggiomarino, si dimette il sindaco Maurizio Falanga.Secondo gli inquirenti il primo cittadino, il suo vice Luigi Belcuore e l’imprenditore Franco Carillo, avrebbero stretto rapporti con la criminalità organizzata fin dalle amministrative del 2020 con l’obiettivo di far eleggere Falanga. Un sodalizio nato con la promessa dell’affidamento di appalti pubblici. L’ex sindaco ha lasciato l’incarico dopo la decisione del Tribunale del Riesame di confermare gli arresti domiciliari.
Maurizio Falanga, 50 anni, avvocato, già consigliere comunale dal 2016 al 2020, è stato eletto sindaco di Poggiomarino in una coalizione di centrodestra (Rialziamo la Testa, Cambiamo Insieme, Fare civico) con Fratelli d’Italia, Forza Italia e Unione di Centro. Aveva tenuto le deleghe relative a: Politiche Energetiche, Igiene della Città, Politiche Ambientali, Ecologia, Servizi Informativi, Innovazione Tecnologica, Finanziamenti Europei e Pnrr. Secondo il boss collaboratore di giustizia Giugliano era però la camorra a controllare l’Amministrazione poggiomarinese. L’esponente del clan riferisce di due incontri con l’allora candidato sindaco, in occasione della tornata elettorale del 20 e 21 settembre 2020, in cui si parlò del Piano degli insediamenti produttivi a Poggiomarino, nonché dal progetto di riqualificazione del cimitero. Rosario Giugliano rivela ai carabinieri anche di essere intervenuto «in prima persona…» per far desistere gli altri candidati avversari e spianare la strada a colui che poi effettivamente divenne sindaco.
“Gli arresti hanno segnato una svolta drammatica nella storia politica di Poggiomarino. L’inchiesta che ha portato all’arresto del sindaco Maurizio Falanga e del suo vice si basa su gravi accuse di voto di scambio politico-mafioso, mettendo in luce una presunta connivenza tra politica e criminalità organizzata”. Così s’era pronunciato Giuseppe Annunziata, segretario del Pd di Napoli, a proposito della vicenda. L’esponente Dem è stato lo sfidante per la guida di Poggiomarino alle amministrative 2020.